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Emittenza locale 05 Mar 2014

Sardegna Uno: prosegue la mobilitazione

Ancora un giorno di mobilitazione per i lavoratori di Sardegna 1 Tv, in assemblea permanente dal 3 ottobre 2013 e in sciopero da 48 giorni. Domani, 6 marzo, dalle 10, i dipendenti dell'emittente terranno un sit-in davanti alla sede regionale della RAI in viale Bonaria a Cagliari.

Ancora un giorno di mobilitazione per i lavoratori di Sardegna 1 Tv, in assemblea permanente dal 3 ottobre 2013 e in sciopero da 48 giorni. Domani, 6 marzo, dalle 10, i dipendenti dell'emittente terranno un sit-in davanti alla sede regionale della RAI in viale Bonaria a Cagliari.

A seguire, nel pomeriggio, dalle 15, in concomitanza con il secondo incontro fissato tra sindacati e azienda sull'avvio della procedura di licenziamento collettivo per 13 lavoratori, il presidio si sposterà in piazza Lussu, davanti all'ex Cariplo. Nel piazzale si discuterà dello stato dell'informazione in Sardegna con giornalisti e operatori del settore.
I due appuntamenti di domani sono stati promossi in collaborazione con il Presidio Piazzale Trento, la Confederazione Sindacale Sarda, Sardigna Natzione, Comitato Scuola Città, Assotziu Consumadoris Sardigna, Comitato 16 novembre.

SARDEGNA UNO: ALTRE DUE GIORNATE DI SCIOPERO

L’assemblea dei lavoratori di Sardegna Uno Tv, riunita ieri a Cagliari, ha proclamato altre due giornate di sciopero in attesa del primo incontro azienda-sindacati previsto dalla procedura di mobilità ex legge 223 avviata dall’azienda nei confronti di 13 dipendenti. L’incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici di Sardegna Uno Tv è in programma per domani pomeriggio a Cagliari presso lo studio legale “Macciotta e associati”.
I lavoratori di Sardegna Uno Tv, negli ultimi giorni, hanno portato avanti diverse iniziative in difesa dei posti di lavoro. Giornalisti e tecnici sono sempre più convinti che solo la politica possa trovare una soluzione alla loro vertenza. Servono risposte urgenti, interventi mirati per mettere ordine al sistema dell’editoria e garantire, così, il pluralismo dell’informazione nell’isola.
I dipendenti di Sardegna Uno Tv nelle scorse settimane hanno presentato un documento a tutti i candidati alla Presidenza della Regione per rivendicare una legge organica di settore e, soprattutto, l’eliminazione dei criteri di discrezionalità per la concessione di risorse pubbliche agli editori.
Giornalisti e tecnici di Sardegna Uno rivolgono i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Presidente della Regione Francesco Pigliaru. La sua attenzione ai temi segnalati dai sindacati e dai lavoratori, ribadita a più riprese durante la campagna elettorale, rappresenta un’apertura importante per tutto il mondo dell’informazione.
Serve adesso un approfondimento urgente. Lavoratori e rappresentanze sindacali aziendali chiedono a neo Governatore, nei tempi e con le modalità che riterrà più opportuni, un incontro a tutto campo per illustrare i termini della vertenza e le ragioni che da hanno determinato 34 giorni consecutivi di sciopero totale in audio e video. Cagliari 20 Febbraio 2014

LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU CDR

EDITORIA. URAS (SEL): GOVERNO INTERVENGA SUI LICENZIAMENTI ALL'ADNKRONOS E A 'SARDEGNA 1'

«La priorità del Governo sia da subito quella di assicurare stabilità occupazionale, pluralismo e vera libertà di stampa, in ogni parte del Paese. Per questo, chiediamo all'Esecutivo di intervenire immediatamente sui licenziamenti all'agenzia giornalistica Adnkronos e all'emittente televisiva regionale “Sardegna 1” al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e dei cittadini-utenti dell’informazione»: così il senatore di SEL Luciano Uras, primo firmatario di una mozione sottoscritta anche da Loredana De Petris, presidente del Gruppo Misto, e dai senatori di SEL, Giovanni Barozzino, Massimo Cervellini, Peppe De Cristofaro, Alessia Petraglia, Dario Stefàno, e dalle senatrici di GAPp, Adele Gambaro e Paola De Pin.
«La solidarietà ai lavoratori interessati non basta. Impegniamo il Governo ad acquisire ogni utile elemento conoscitivo sui comportamenti aziendali sia dell'Adnkronos che di Sardegna 1, due società che non hanno alcun giustificato motivo per annunciare licenziamenti collettivi, avendo un solido bilancio. Si tratta di un modo di procedere illegittimo, ancor più grave, perché adottato da soggetti interessati da commesse e contributi pubblici e pertanto obbligati al rigoroso rispetto delle norme in materia di lavoro, previdenza e tutela sindacale».
«Chiediamo anche al Governo di avanzare proposte concrete per il rilancio dell’editoria, con riguardo all’informazione e alla comunicazione istituzionale, anche tramite soggetti no-profit».
«Sel sarà la spina nel fianco di Renzi affinché non ci siano inaccettabili atteggiamenti di intolleranza verso le azioni di difesa sindacale e verso il ruolo delle rappresentanze e affinché - conclude Uras - siano sempre rispettati in pieno i diritti e le prerogative dei lavoratori». 20.2.2014

SARDEGNA UNO: QUATTRO NUOVE GIORNATE DI SCIOPERO TOTALE
L'ASTENSIONE DAL LAVORO FINO A DOMENICA, GIORNATA ELETTORALE

Giornalisti e tecnici si asterranno dal lavoro fino a domenica 16 febbraio, giorno delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. L’informazione di Sardegna Uno, per la prima volta dal 1987, sarà assente per tutta la durata della campagna elettorale. Lo scorso 16 gennaio, i lavoratori avevano infatti deciso di disertare l’apertura della manifestazioni elettorali di tutti i candidati alla Presidenza della Regione per denunciare la grave situazione finanziaria-gestionale dell’emittente e segnalare il rischio concreto della scomparsa di una voce storica dal panorama editoriale isolano.
Il tentativo del direttore Mario Tasca, con la collaborazione del giornalista Marco La Picca, di mandare in onda un telegiornale-farsa, nonostante lo sciopero dei dipendenti, è miseramente fallito. I danni causati all’immagine dell’emittente da questa decisione scellerata sono sotto gli occhi di tutti.
Nel frattempo, l’azienda ha deciso di aprire la procedura per il licenziamento di 13 dipendenti, il 50% della forza lavoro dell’emittente. Un provvedimento annunciato, l’epilogo scontato di un percorso avviato lo scorso 30 luglio con la cessione di Sardegna Uno da parte dell’editore-banchiere Giorgio Mazzella (presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa) a una cordata di tre imprenditori: Sandro Crisponi, Amministratore Delegato (71% delle quote), Luigi Ferretti, patron del network nazionale 7Gold (19%) e Mario Tasca (10%).
I nuovi soci, da subito, non hanno fornito nessuna garanzia finanziaria. Nessun piano di rilancio è stato presentato alle organizzazioni sindacali. In questi mesi la nuova proprietà ha adottato la tattica del rinvio: l’azionista di maggioranza ha atteso il 31 Gennaio, data di scadenza del contratto di solidarietà, per annunciare i tagli al personale. Un piano che lavoratori e sindacati contrasteranno con tutti i mezzi a disposizione.
Bene hanno fatto Associazione della Stampa Sarda, FNSI e Cgil a chiedere alla Giunta Regionale l’immediata sospensione di tutti i contributi pubblici a favore dell’emittente. Continuare a elargire risorse pubbliche a un’azienda che non paga i dipendenti da mesi, non versa i contributi al loro fondo complementare e decide di licenziare sarebbe immorale. I lavoratori di Sardegna Uno apprezzano per questo la decisione del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, di sospendere la delibera con la quale si stanziavano 268.000 euro a favore di Sardegna Uno TV per l’acquisto di filmati d’archivio da destinare alla Sardegna Digital Library. Al futuro Presidente della Giunta chiedono, invece, di mettere ordine al sistema dell’editoria attraverso una legislazione organica che cancelli i criteri di discrezionalità nell’erogazione di contributi alle aziende.
I lavoratori di Sardegna Uno ringraziano infine, tutti gli organi di informazione che in questi mesi hanno tenuto alta l’attenzione sulla loro vertenza.
La situazione dell’emittente rappresenta una vera e propria emergenza democratica che può essere contrastata solo con il sostegno di tutta la categoria. Cagliari 13 Febbraio 2014

LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU CDR

 

SARDEGNA UNO, PRECIPITA LA CRISI: ANNUNCIATI 13 LICENZIAMENTI
IL SINDACATO LI RESPINGE E METTE SOTTO ACCUSA L’AZIENDA

“La crisi di Sardegna Uno sta precipitando. L’Azienda ha comunicato la decisione di licenziare 13 dipendenti su 27. Tra essi i giornalisti considerati in esubero sono 5 su 10, la metà della redazione. La Federazione Nazionale della Stampa e l’Associazione della Stampa Sarda respingono con fermezza tutti i licenziamenti e denunciano un atteggiamento aziendale che ancora una volta scarica sui lavoratori il peso di una gestione inadeguata, nonostante i rilevanti contributi pubblici regionali e statali incassati sotto varie forme.
Il Sindacato dei giornalisti ricorda che i lavoratori di Sardegna Uno hanno subìto per due anni il Contratto di solidarietà che ha ridotto il loro stipendio del 33%. Ma neppure questo è bastato. Anzi si sono dovuti rivolgere alla magistratura per il mancato versamento dei contributi al Fondo integrativo ed ora è in corso una indagine della Procura della Repubblica. Il nuovo atto aziendale non è, a questo punto, più un’operazione solo di carattere giuslavoristico o socio-economico. Una verifica sulla catena storica delle responsabilità sarà inevitabile.
A tutto questo l’Azienda ha risposto con il silenzio, facendo saltare con un pretesto anche l’ incontro convocato dal Prefetto di Cagliari per un esame della situazione.
Appare chiaro che, oltre al pesante attacco ai livelli occupazionali, la decisione aziendale crea un danno grave alla capacità della redazione di fare informazione con caratteristiche di completezza e credibilità. FNSI e Associazione della Stampa Sarda, denunciano ancora pubblicamente, l’azione di crumiraggio del Direttore della testata che, nonostante lo sciopero dei giornalisti, assieme ad un solo collega, manda in onda il Telegiornale, evidentemente incompleto, creando un pregiudizio grave all’immagine dell’Azienda.
Il Sindacato dei giornalisti, nel manifestare totale solidarietà ai lavoratori colpiti dal provvedimento, attiveranno, di concerto con i Sindacati confederali, gli strumenti legislativi consentiti e metteranno in campo tutte le iniziative necessarie per far rientrare un provvedimento che non solo danneggia l’emittente, ma crea un pregiudizio grave sul mantenimento del pluralismo nell’informazione in Sardegna”. 4 febbraio 2014

NIENTE SOLDI PUBBLICI A CHI LICENZIA. PER L’ASSOCIAZIONE DELLA STAMPA SARDA RESTANO ANCORA TROPPE OMBRE SULLA VICENDA SI SARDEGNA UNO

I licenziamenti annunciati a “Sardegna Uno” sono immotivati, danneggiano l’emittente e pregiudicano il pluralismo dell’informazione in Sardegna. Il consiglio direttivo dell’Associazione della Stampa Sarda, che si è riunito con il Segretario generale Fnsi, Franco Siddi, ha ribadito la posizione del sindacato regionale dei giornalisti con il pieno appoggio della Federazione nazionale della stampa che segue con preoccupazione la vicenda. Mai nell’editoria sarda è stato attuato un licenziamento collettivo di queste dimensioni. Tredici licenziamenti dimezzerebbero l’organico dell’emittente e ne metterebbero a rischio la sopravvivenza.
Non vi è dubbio alcuno che la situazione di crisi (pur nelle difficili condizioni dell’economia) sia da addebitarsi interamente alla gestione aziendale. Sul passaggio di proprietà non sono mai stati forniti i chiarimenti richiesti. E questo getta un’ombra inquietante su tutta la vicenda.
L’Associazione della Stampa sarda ha apprezzato la decisione del Presidente della Regione Cappellacci di sospendere, in attesa di un chiarimento, l’efficacia della delibera con la quale si stabilivano rapporti fra la Regione e la società editrice. Poiché il silenzio aziendale continua a perdurare il sindacato ha chiesto alla Regione di mantenere attivo il blocco sino al completo chiarimento della vicenda.
L’Associazione della Stampa Sarda ha manifestato piena solidarietà alla lotta dei lavoratori di “Sardegna Uno”, approvando e sostenendo le iniziative per rendere pubbliche le ragioni della vertenza ed ha duramente condannato l’iniziativa del direttore della testata e di un giornalista di mandare in onda un telegiornale inevitabilmente incompleto, nonostante lo sciopero dei lavoratori. Il direttore Mario Tasca non è più iscritto al sindacato. Il consiglio direttivo ha deciso pertanto di deferire ai probi viri dell’Associazione il giornalista Marco La Picca, per i provvedimenti del caso. Cagliari, 11 febbraio 2014

LUCIANO URAS - SENATORE SEL
“TUTTA LA MIA SOLIDARIETÀ E IMPEGNO PER I LAVORATORI DI SARDEGNA 1.

Voglio manifestare la mia preoccupazione per l’attivazione delle procedure di esubero del personale di Sardegna 1. Siamo all’ennesimo capitolo della progressiva desertificazione dell’informazione libera nella nostra Isola. La dichiarazione di 13 esuberi in una delle più importanti e storiche emittenti televisive isolane, che ha sempre valorizzato la lingua e la cultura sarda, dopo una lunga ed estenuante vertenza che ha messo in condizione di assoluta precarietà i lavoratori, rattrista e crea sgomento.
E’ inaccettabile assistere passivamente ancora una volta ad un’altra crisi aziendale nel settore dell’informazione e ad una ulteriore perdita di posti di lavoro. Tutte le Istituzioni devono intervenire e ricercare insieme ai lavoratori e alla loro rappresentanza sindacale una soluzione per porre un freno definitivo all’impoverimento democratico, alla soppressione delle voci autonome dell’informazione in Sardegna. Continuando così si rischia di diventare solo un mercato di consumo dell’editoria extra-regionale e di relegare ai margini i valori della nostra identità.” 4 febbraio 2014

CISL SARDEGNA
CRISI SARDEGNA 1

La decisione della società Sardegna 1 di procedere praticamente al licenziamento di metà del suo attuale organico, se non sarà revocata metterà fine a un’esperienza giornalistica televisiva che ha caratterizzato gli ultimi 20 anni della storia della comunicazione nell’isola. I tagli preventivati, infatti, rischiano di paralizzare l’emittente e , comunque, di limitare le possibilità d’informazione completa, nonostante l’impegno di giornalisti e tecnici.
La perdita di 13 posti di lavoro, inoltre, mette nell’incertezza e nella precarietà altrettante famiglie: un costo altissimo per la società e per le persone direttamente coinvolte.
La Cisl sarda, mentre esprime solidarietà ai lavoratori in esubero, è pronta a collaborare a tutte le iniziative che la Federazione della Stampa e Assostampa Sardegna decideranno di adottare per ricostruire un tavolo di trattative aziendale e istituzionale per la revoca di apertura del procedimento di riduzione del personale. Cagliari, 4 febbraio 2014
Il Segretario generale
Oriana Putzolu

UCSI SARDEGNA

La decisione, annunciata dalla Società Sardegna 1, di aprire la procedura di riduzione del personale e la dichiarazione di 13 esuberi tra amministrativi, tecnici e giornalisti, infligge un grave colpo al sistema dell’informazione in Sardegna.
L’Unione Cattolica della Stampa Italiana della Sardegna registra con preoccupazione il fenomeno, sottovalutato nel corso degli anni, di una crisi economica che non solo indebolisce le possibilità di sviluppo dell’isola, ma va compromettendo l’agibilità democratica del sistema regionale in tutte le sue articolazioni: sociali, culturali, politiche, economiche, informative.
La crisi di Sardegna 1 e l’annunciato licenziamento di 13 lavoratori di quella società fanno seguito ad altre chiusure di grandi e piccole testate, regionali e locali, e al ridimensionamento di piccoli giornali che contribuivano a garantire il pluralismo dell’informazione nella nostra isola.
L’UCSI regionale mentre esprime totale solidarietà ai lavoratori di Sardegna 1, si unisce alle iniziative che l’Assostampa ha intrapreso e vorrà intraprendere in difesa del lavoro giornalistico e del pluralismo dell’informazione. Cagliari, 5 febbraio 2014

 

SARDEGNA UNO: NULLA CAMBIA, ALTRI TRE GIORNI DI SCIOPERO

Va avanti ormai da 123 giorni la mobilitazione dei lavoratori di Sardegna Uno dopo il passaggio di proprietà dell’emittente, ceduta lo scorso 30 luglio dall’editore-banchiere Giorgio Mazzella (presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa) a una cordata di tre imprenditori: Sandro Crisponi, Amministratore Delegato (71% delle quote), Luigi Ferretti, patron del network nazionale 7Gold (19%) e Mario Tasca (10%).
I nuovi soci, finora, non hanno fornito nessuna garanzia finanziaria. Nessun piano di rilancio è stato presentato alle organizzazioni sindacali.
A nulla sono valsi i sacrifici dei dipendenti che da due anni, con la sottoscrizione del contratto di solidarietà, si sono tagliati lo stipendio del 33% consentendo all’azienda di risparmiare complessivamente circa 800mila euro.
Da tre giorni il contratto è scaduto e il nuovo gruppo dirigente non ha fornito nessuna indicazione ai dipendenti.
Le spettanze arretrate sono diventate sei ( mancano all’appello gli stipendi di novembre, dicembre e gennaio, la tredicesime 2012 e 2013, la quattordicesima 2013). Le quote Tfr e i contributi volontari al Fondo complementare di tutti i giornalisti e di alcuni tecnici continuano a non essere versati.
I lavoratori di Sardegna Uno Tv hanno avuto in questi mesi diversi incontri con i massimi rappresentanti istituzionali della Sardegna per segnalare il rischio concreto della scomparsa di una voce storica del panorama editoriale isolano. Incontri che purtroppo non hanno portato a nessun risultato.
Per questo motivo giornalisti, tecnici e amministrativi hanno deciso di intensificare le azioni di lotta a difesa del loro posto di lavoro. La nostra voce in questi giorni non era presente all’apertura ufficiale delle campagne elettorali dei sei candidati alla Presidenza della Regione.
L’azienda, intanto, continua a mandare in onda il telegiornale nonostante lo stato di agitazione dei dipendenti contravvenendo alle più elementari regole della dialettica sindacale.
Per questo motivo l’assemblea dei lavoratori ha deciso di proclamare altre tre giornate di sciopero per oggi, lunedì 3, domani, martedì 4 e mercoledì 5 febbraio 2014.
Oggi giornalisti e tecnici proseguiranno il loro tour nelle redazioni di giornali, tv, radio e siti web. Una delegazione dei lavoratori sarà questa sera al Teatro Lirico di Cagliari. Prima del concerto di Massimo Ranieri sarà letto un documento sullo stato della vertenza. Cagliari 3 Febbraio 2014
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU CDR
SLC-CGIL-ASSOSTAMPA

 

COMUNICATO STAMPA

Scade oggi il secondo anno del contratto di solidarietà con il quale i i dipendenti di Sardegna Uno Tv si sono tagliati il 33% dello stipendio.
Dall’azienda non è arrivata nessuna indicazione per un’eventuale proroga. I nuovi soci, che lo scorso 30 luglio hanno acquistato per 4000 euro l’emittente dal banchiere Giorgio Mazzella (presidente di Banca Cis-Gruppo Intesa), proseguono nella linea del silenzio.
Tutta la loro attenzione è rivolta alla messa in onda di un telegiornale-farsa, confezionato dal direttore Mario Tasca con la collaborazione di un giornalista e due tecnici, nonostante lo stato di agitazione dei lavoratori.
Per queste ragioni giornalisti e tecnici di Sardegna Uno Tv, riuniti ieri a Cagliari, ha deciso di proclamato altre tre giornate di sciopero per oggi venerdì 31 gennaio, sabato 1 e domenica 2 febbraio 2014. Cagliari 31 Gennaio 2014
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU CDR

 

SARDEGNA UNO: PROCLAMATI ALTRI DUE GIORNI DI SCIOPERO

L’assemblea dei lavoratori di Sardegna Uno Tv, riunita ieri a Cagliari, ha proclamato altre due giornate di sciopero per oggi 29 e domani 30 gennaio 2014. L’astensione dal lavoro va avanti ormai da 13 giorni consecutivi. L’azienda fa finta di nulla: continua a non pagare gli stipendi, non fornisce risposte ai sindacati, manda in onda il telegiornale nonostante lo stato di agitazione dei dipendenti.
Tutta la Sardegna conosce oggi, nei dettagli, le ragioni della nostra protesta, grazie soprattutto all’attenzione di tutta la stampa isolana. Per questo noi giornalisti e tecnici di Sardegna Uno Tv abbiamo deciso di ringraziare personalmente tutti i colleghi che in questi mesi si sono occupati della nostra vertenza. Lo faremo con un mini tour nelle redazioni di giornali, agenzie, tv, radio e web.
Prima tappa ieri nella sede di Unione Sarda e Videolina dove siamo stati ricevuti dai direttori Anthony Muroni ed Emanuele Dessì. Oggi faremo visita alle redazioni della Rai e de La Nuova Sardegna.
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU CDR
Cagliari 29 Gennaio 2014

SCIOPERO OGGI LUNEDÌ 27 E DOMANI MARTEDÌ 28 GENNAIO
SARDEGNA UNO: NON SI FERMA LA BATTAGLIA DEI GIORNALISTI E TECNICI

Non si ferma la mobilitazione dei lavoratori di Sardegna Uno Tv. Cdr e Rsu aziendali, su indicazione dell’assemblea riunita ieri a Cagliari, hanno deciso di proclamare altre due giornate di sciopero per oggi, lunedì 27, e domani 28 gennaio 2014. Giornalisti e tecnici parteciperanno questa mattina alle 11.00 all’assemblea congressuale della Cgil in programma nella sede del sindacato in viale Monastir.
Nei giorni scorsi è stato consegnato un documento-denuncia a tutti i candidati alla Presidenza della Regione sui temi del pluralismo dell’informazione e sui criteri di erogazione delle risorse pubbliche alle aziende editoriali. Materia che il prossimo governo regionale dovrà regolare con urgenza per evitare che in Sardegna si ripetano situazioni grottesche come quella della nostra emittente. La politica non deve più permettere che un organo di informazione passi di mano senza nessun controllo.
Sardegna Uno, voce storica dell’informazione isolana, lo scorso luglio è stata ceduta da Giorgio Mazzella, presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa, per 4000 euro(quattromila) a una cordata formata da tre soggetti: Sandro Crisponi (71%), Luigi Ferretti (19%), Mario Tasca (10%.) Questi tre signori, in questi cinque mesi di gestione, hanno continuato ad accumulare debiti nei confronti dei propri dipendenti senza dare nessuna indicazione sul futuro, giocando sulla pelle di 26 famiglie. Mancano all’appello cinque spettanze, oltre ai contributi e alle quote Tfr non versate al Fondo Complementare. Il prossimo 31 gennaio scadrà il secondo anno del contratto di solidarietà, con il quale i dipendenti della tv si sono tagliati gli stipendi del 33%. Un sacrificio che ha consentito all’emittente di stare a galla nonostante l’insipienza del vecchio e nuovo management.
La televisione sta morendo, i nuovi soci anziché svolgere il loro ruolo di imprenditori sembrano preferire quello delle prefiche. Nessuna azione è stata messa finora in campo dall’attuale gruppo dirigente, nessuna risposta è stata data alle domande rivolte dai sindacati. In questi mesi l’azienda ha deciso di adottare la linea del silenzio e si è distinta solo per alcuni atti ritorsivi nei confronti di due giornalisti, esclusi dalla conduzione del tg per aver rilasciato alla stampa dichiarazioni scomode.
La ciliegina sulla torta è arrivata nei giorni scorsi con la scellerata decisione del direttore “irresponsabile” Mario Tasca di mandare in onda il telegiornale nonostante lo sciopero proclamato dai sindacati.
Per questo, di fronte a prove di forza destinate a fallire, giornalisti e tecnici continueranno la loro battaglia per evitare ulteriori danni all’azienda da parte di un gruppo dirigente ormai alla frutta.
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU CDR
Cagliari 27 Gennaio 2014

DOCUMENTO DI SOLIDARIETÀ A SARDEGNA1 DEL GRUPPO SARDO GIORNALISTI PENSIONATI

Il Consiglio Direttivo dei Giornalisti Pensionati dell’Isola è solidale con i dipendenti di Sardegna Uno che proseguono la loro protesta (ulteriori giornate di sciopero sono state effettuate di recente e altre sono state proclamate) alla scadenza del secondo anno di contratto di solidarietà, con cui giornalisti, tecnici e amministrativi hanno ridotto il loro stipendio del 33%. La situazione, già di per se grave, si trasforma in drammatica farsa per l’atteggiamento dell’azienda che mantiene il più assoluto silenzio sulla vertenza.
Il Consiglio Direttivo dei Giornalisti Pensionati nel ritenere non più tollerabile tale scarsa sensibilità imprenditoriale auspica un intervento deciso e concreto da parte delle istituzioni affinché si chiariscano responsabilità e si evitino i gravi disagi che i lavoratori di Sardegna Uno sono costretti a subire. Ma è anche indispensabile che si garantiscano i posti di lavoro e si assicuri all’Isola un’informazione pluralistica soprattutto in questo periodo che precede una nuova consultazione elettorale.
È infine auspicabile che i candidati alla Presidenza della Regione Francesco Pigliaru, Michela Murgia, Ugo Cappellacci, Mauro Pili e Pier Franco Devias, ai quali è stato consegnato un documento sul futuro dell’editoria in Sardegna e sulla gestione dei contributi pubblici destinati alle aziende editoriali, confermino le preoccupazioni sullo stato del settore e si adoperino per tutelare e garantire i posti di lavoro e il pluralismo dell’informazione nell’isola. Cagliari, 28 gennaio 2014

FINORA NESSUNA RISPOSTA ALLE RICHIESTE DEI LAVORATORI
SARDEGNA UNO: ALTRE QUATTRO GIORNATE DI SCIOPERO TOTALE

L’assemblea dei lavoratori di Sardegna Uno, riunita ieri a Nuoro, ha proclamato altre quattro giornate di sciopero totale audio e video per giovedì 23, venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 Gennaio 2014. A pochi giorni dalla scadenza del secondo anno di contratto di solidarietà, con il quale giornalisti, tecnici e amministrativi si sono tagliati il 33% dello stipendio, prosegue il silenzio dell’azienda.
L’amministratore Sandro Crisponi e il direttore del Tg Mario Tasca, non hanno dato finora nessuna risposta alle richieste dei lavoratori, forse troppo impegnati in inutili e dannose prove muscolari. La decisione di continuare a mandare in onda il telegiornale, nonostante lo sciopero proclamato dall’assemblea dei lavoratori, rappresenta uno dei punti più bassi mai toccati nelle vertenze sindacali degli ultimi anni.
Un atto grave, un tentativo di intorbidire le acque che sembra però fallito sul nascere. Le manifestazioni di solidarietà e il sostegno che i lavoratori stanno ricevendo in questi giorni rappresentano la risposta migliore a un gruppo dirigente ormai senza bussola.
La protesta di giornalisti e tecnici è oggi all’attenzione di tutte le forze politiche. I dipendenti di Sardegna Uno in questi giorni hanno incontrato i candidati alla Presidenza della Regione Francesco Pigliaru, Michela Murgia, Ugo Cappellacci, Mauro Pili e Pier Franco Devias in occasione dell’apertura delle rispettive campagne elettorali. A tutti è stato consegnato un documento con all’interno alcune domande sul futuro dell’editoria in Sardegna e sulla gestione dei contributi pubblici destinati alle aziende editoriali. Tutti hanno mostrato preoccupazione per una vicenda che sta mettendo a rischio il pluralismo dell’informazione nell’isola.
Lo stesso documento sarà consegnato sabato prossimo a Santa Giusta al candidato presidente del “Movimento Zona Franca” Gigi Sanna.
LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI RSU CDR
Cagliari 23 Gennaio 2014

GIORNALISTI IN SCIOPERO DENUNCIANO NUOVI COLPI DI MANO
SARDEGNA1 TV: FNSI SOLIDALE CON LA REDAZIONE

“La vicenda di Sardegna1 Tv è arrivata ad un punto così basso che pare senza ritorno. Quasi non bastassero più gli stipendi, i contributi, le quote di tfr, gli oneri Casagit non pagati a rendere grave la situazione dell’emittente sarda, motivo anche di una crisi gestionale e finanziaria, oggi siamo arrivati al punto più delicato di scontro sociale con azioni tese a delegittimare e intorbidire lo sciopero dei giornalisti.
La messa in onda del telegiornale decisa dal direttore con l’intervento di un collega che ha inteso di non partecipare allo sciopero dei colleghi per tre giorni, organizzati in modo tale da far mancare telecamere e microfoni all’apertura della campagna elettorale sarda è una grave quanto inutile prova muscolare.
La Fnsi riconferma la piena solidarietà ai colleghi sottoposti da tempo ad una condizione di gravi disagi e ciò nonostante impegnati a garantire il buon nome che si era conquistata Sardegna1 e condivide in pieno il giudizio del Cdr dell’Associazione Stampa Sarda che definisce l’ennesimo episodio di scontro “giochino sporco” e irresponsabile.
La Fnsi sollecita chi ha delle responsabilità sul pregresso e sull’attività corrente dell’azienda affinché si assuma le proprie responsabilità civilistiche e auspica che gli organismi di controllo amministrativo e giurisdizionale possano concludere presto l’esame degli aspetti più intricati della vita societaria dell’impresa.” 17 gennaio 2014

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