CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Giudiziaria 08 Lug 2006

Scandalo Sismi, il Ministro Gentiloni: "No a ricatti e pressioni sui giornalisti"

"Spero che la magistratura chiarisca questa vicenda che, al di là dei tanti aspetti allarmanti, ha anche un tratto particolare che riguarda i giornalisti". È quanto afferma il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni sul sito di Articolo21 a proposito dello scandalo Sismi

"Spero che la magistratura chiarisca questa vicenda che, al di là dei tanti aspetti allarmanti, ha anche un tratto particolare che riguarda i giornalisti". È quanto afferma il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni sul sito di Articolo21 a proposito dello scandalo Sismi

"Chiunque abbia a cuore la libertà di informazione - dice Gentiloni - deve mobilitarsi contro queste forme inaccettabili di controllo, ricatto, pressione nei confronti dei giornalisti che fanno un importante lavoro di inchiesta. Per fortuna l'Italia è un paese libero in cui la libertà di stampa è tutelata, ma quando ci sono episodi come quello di questi giorni bisogna combatterli perchè la tolleranza nei confronti di questo tipo di degenerazioni, magari minimizzandole come casi isolati, rischia di essere molto pericolosa". "Condivido integralmente le preoccupazioni espresse dal ministro Gentiloni", sottolinea il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. "Sono sicuro che il governo, nella risposta che darà la prossima settimana all'interrogazione presentata dal oltre 40 parlamentari tra cui Marisa Nicchi e Roberto Zaccaria, assumerà una posizione inequivocabile anche a tutela dei giornalisti spiati. In questi giorni si è parlato spesso di un aumento delle pene a carico degli editori e dei giornalisti. Sarà forse ora il caso di cominciare anche a dibattere, in Italia, un paese sconvolto dai conflitti di interessi, di un vero e proprio statuto dell'impresa editoriale che assicuri maggiore autonomia alle redazioni, riduca il regime dei segreti e consenta ai cronisti di poter esercitare il loro mestiere senza pericolose interferenze di varia natura, palesi ed occulte". Giulietti si augura infine che "su questa vicenda si apra un grande pubblica discussione anche all'interno della professione giornalistica, respingendo qualsiasi impossibile equiparazione tra i cronisti che hanno fatto il loro mestiere unicamente alle dipendenze del loro editore e quei cronisti che hanno invece deciso di stare contestualmente alle dipendenze di più committenti risultando iscritti in più libri paga". (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati