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Sole 24 Ore, lascia l'ad Franco Moscetti
Cdr 13 Giu 2018

Sole 24 Ore, lascia l'ad Franco Moscetti. I Cdr del gruppo: «Attoniti per la inopportuna tempestività »

L'addio, l'ultimo di una lunga fila di cambi al vertice, «arriva in un momento decisivo per il gruppo», osservano i giornalisti di quotidiano, agenzia e radio, che temono «il rischio di una nuova fase di incertezza che non possiamo permetterci».

Franco Moscetti, amministratore delegato del Gruppo 24 Ore soltanto dal 15 novembre del 2016, ha lasciato il gruppo. «Una uscita non certo inaspettata, visto che le indiscrezioni erano emerse da settimane e quello di ieri è stato soltanto l'atto finale di un copione già scritto e ampiamente anticipato. E che le redazioni del Gruppo Sole 24 Ore conoscono purtroppo ormai bene. Una decisione che, senza fornire spiegazioni, decapita l'azienda, priva in questo momento anche del Cfo e con ancora pendente un'inchiesta della Procura di Milano e della Consob», commentano in una nota congiunta i comitati di redazione del Sole 24 Ore, di Radiocor Plus e di Radio 24.

«Moscetti – proseguono i Cdr – arrivò al Sole 24 Ore al posto di Gabriele Del Torchio, che rimase in carica appena sei mesi, che però bastarono a scoperchiare il vaso di Pandora che nascondeva le reali condizioni del Gruppo. Dopo un anno e mezzo ci risiamo. Rimettere in fila oggi tutti i cambi ai vertici del gruppo fa venire le vertigini: in due anni abbiamo avuto due amministratori delegati, 3 presidenti della società, 2 Cfo, 2 capi del personale e altrettanti responsabili per la pubblicità. Il tutto in una fase decisiva per il gruppo. Quella che dal disastro finanziario, più volte denunciato anche pubblicamente da queste rappresentanze sindacali e colpevolmente ignorato per anni dall'azionista, è passata da un obbligato aumento di capitale che doveva essere la premessa per il rilancio. Rilancio che ha tardato ma che ha visto una settimana fa un momento decisivo con il debutto del nuovo Sole 24 Ore. Un progetto a cui la redazione ha lavorato per mesi e che in questi giorni ha raccolto ampi consensi, a partire dalle edicole».

Redazione, proseguono i giornalisti, «che resta attonita dalla inopportuna tempestività di questa scelta e che vede il rischio di una nuova fase di incertezza che non possiamo permetterci. Con un aspetto che rende ancora più indigesta questa scelta: l'ennesima uscita di un amministratore delegato porta con sé dei costi. Una ulteriore buonuscita, dopo quelle di Donatella Treu, Gabriele Del Torchio e Roberto Napoletano, senza contare la prima linea del management che è stata cambiata nell'ultimo anno e mezzo. Milioni di euro gettati dalla finestra in un contesto di tagli pesanti, anche per la redazione, che ha dimostrato responsabilità con anni di ammortizzatori sociali e decine di prepensionamenti».

Ebbene, conclude la nota dei Cdr, «noi non pagheremo queste buonuscite. Lo faccia l'azionista. A noi non resta che aspettare che l'azione di responsabilità nei confronti di chi ha commesso negli anni scelte sciagurate, come più volte da noi richiesto, trovi finalmente attuazione».

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