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Massimo Gibelli (Foto: Facebook)
Vertenze 11 Set 2023

Storico portavoce della Cgil licenziato dopo 40 anni. La Fnsi al fianco di Massimo Gibelli

La solidarietà  della segretaria generale Alessandra Costante. «I giornalisti non possono essere considerati lavoratori di serie b e neppure essere vissuti come un fastidioso corpo estraneo in questa realtà  che ha ceduto alla disintermediazione», rileva.

Per 40 anni Massimo Gibelli è stato dipendente della Cgil. Ha cominciato nel 1983: segretario allora era Luciano Lama e lui, come si definisce, "un ragazzo di bottega all'ufficio stampa". Lì è cominciata la sua carriera che lo ha portato a diventare capo ufficio stampa ed anche portavoce dei segretari generali che si sono succeduti.

Due anni fa il posto di portavoce del segretario generale è stato cancellato, una riorganizzazione interna legittima anche per un sindacato, ma il 4 luglio 2023 Gibelli è stato licenziato. A Massimo Gibelli non è stato offerto alcun altro incarico nell'organizzazione sindacale che, pure, avrebbe una sterminata possibilità di reimpiego. Una storia di demansionamento e diritti negati.

«La Fnsi, che è il sindacato di tutti i giornalisti, ovunque lavorino e qualunque incarico ricoprano, è e sarà al fianco di Massimo Gibelli. I giornalisti non possono essere considerati lavoratori di serie b e neppure essere vissuti come un fastidioso corpo estraneo in questa realtà che ha ceduto alla disintermediazione, lo stesso fenomeno che sta mettendo a dura prova anche i sindacati», sostiene Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Auspico - prosegue Costante - che la Cgil, impegnata come tutti noi a difendere la Costituzione, riesca ancora a tenere insieme le lotte di alto profilo politico e il rispetto dei suoi dipendenti, anche quando sono giornalisti».

@fnsisocial

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