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Fnsi 29 Giu 2004

Tv, Mediaset sfida Sky: partite di calcio sul digitale dal 2005 Usigrai e Cdr Raisport: "Cosa fa la Rai? L'azienda si fa notare per assenza e resta arroccata su se stessa"

Tv, Mediaset sfida Sky: partite di calcio sul digitale dal 2005Usigrai e Cdr Raisport: "Cosa fa la Rai? L'azienda si fa notare per assenza e resta arroccata su se stessa"

Tv, Mediaset sfida Sky: partite
di calcio sul digitale dal 2005
Usigrai e Cdr Raisport: "Cosa fa la Rai? L'azienda si fa notare per assenza e resta arroccata
su se stessa"

I primi effetti commerciali, assicurano a Mediaset, si vedranno solo a partire dal campionato 2005-2006 quando, muniti di decoder, bastera' una scheda prepagata per vedere Juve, Inter e Milan in casa. Ma la sfida al monopolio di Sky sui diritti televisivi e' ormai lanciata e i dirigenti della tv di Murdoch sono gia' al lavoro per studiare le contromosse per impedire che il digitale sorpassi il satellite come la via a pagamento al calcio in tv. E se Sky sceglie il silenzio per commentare l'accordo del Biscione, che ieri sera ha spiazzato i vertici della piattaforma italiana, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che tanto si e' speso per il lancio del digitale, regolamentato nella legge che porta il suo nome, non nasconde una certa soddisfazione personale e vede nella mossa di Mediaset la conferma che ''il mercato si muove'' e che la nuova tecnologia ''non e' una scatola vuota''. La preoccupazione di Sky nasce dal fatto che, se al momento il digitale e' ancora una nicchia con quasi 500 mila decoder (secondo le stime piu' ottimistiche) nelle case degli italiani contro i circa 2,7 milioni di abbonati della tv satellitare, la nuova tecnologia potrebbe avere una diffusione rapida, da fine 2006, quando la legge fissa la fine del sistema analogico. Una diffusione rapida e soprattutto piu' economica rispetto alla tv satellitare, che prevede l'istallazione di parabola e decoder al costo, in base al pacchetto Pronto Sky, di 169 euro, oltre al pagamento dell'abbonamento mensile che, per l'offerta sportiva (Calcio Sky e Sport Sky), varia da 47 a 55 euro. E per questo che, a quanto si apprende, la tv di Murdoch si appresterebbe a sfidare Mediaset anche lanciando una nuova campagna di promozioni con sconti e offerte per abbattere le barriere di accesso al satellitare. Ma e' soprattutto sull'acquisto dei diritti tv che si consumera' la guerra tra le reti del Biscione e Sky. L'accordo, siglato ieri, sottolineano a Cologno Monzese, prevede 2 fasi: nella prima, che va dal 2004 al 2007, Mediaset detiene i diritti per mandare in onda in digitale le partite casalinghe delle 3 big del calcio. Fino al 2007, Sky detiene il monopolio di tutte le squadre di serie A e di una decina di serie B anche se, per il biennio 2005-2007, sono ancora in corso le trattative tra tv satellitare e le societa' di calcio. Trattative che, nel caso della Roma, sarebbero ferme alla richiesta della societa' di ottenere la stessa cifra data all'Inter (circa 60 milioni di euro a stagione contro i 37,2 milioni attuali) mentre l'accordo sarebbe in dirittura di arrivo per la Lazio per una cifra che, secondo indiscrezioni, si aggira sui 35 milioni l'anno. Dopo la mossa di Mediaset, il gruppo di Murdoch punterebbe, secondo quanto si apprende, ad accelerare per questa prima fase il processo di negoziazione con le societa' mancanti e con quelle, come il Palermo e la Fiorentina, che da questa stagione sbarcheranno in serie A. A sua volta, Mediaset non ha ancora deciso se, dopo una prima fase di sperimentazione che durera' per il campionato 2003-2004, mandera' in onda le partite di Juve, Milan e Inter sui propri canali digitali o vendera' i diritti ad altri operatori tv che operano gia' sul digitale (Rai, La 7 o Sportitalia di Tarak Ben Ammar). Ma il regolamento di conti si consumera' in quella che Mediaset definisce la seconda fase, cioe' nel 2007 quando la tv del Biscione avra' la prelazione sull'acquisto di tutti i diritti criptati a pagamento (digitale, Adsl, cavo, satellite) per le tre squadre del nord Italia. In questo caso, se Mediaset li acquistera', e' solo con lei che Sky dovra' trattare per poter trasmettere su satellite Juve, Milan e Inter. Non essendo un operatore satellitare, Mediaset non ha interesse a tenere i diritti per trasmettere con questa tecnologia mentre valutera' se tenerli per i propri canali o venderli per quanto riguarda il digitale cosi' come per la trasmissione in Adsl potrebbe vendere i diritti a Telecom e per quella via cavo a Fastweb. ''Con questa valanga di piattaforme - si sottolinea a Mediaset - la strategia vincente sono i contenuti altrimenti le tecnologie sono autostrade vuote. In questa logica Mediaset punta a fare il 'content provider', il fornitore di contenuti o producendoli da se' o, come nel caso del calcio, acquisendo i diritti. Poi decideremo se ci converra' mandare in onda noi questi contenuti o venderli ad altri''. Qualunque sara' la strategia, il digitale prende forma e valore per Mediaset. ''Noi nel digitale ci crediamo e per questo abbiamo investito decine e centinaia di milioni'', ha ribadito oggi il presidente Fedele Confalonieri senza precisare nel dettaglio le cifre dell'investimento che, come ha detto una settimana fa il vicepresidente Piersilvio Berlusconi, consiste in 50 milioni di euro per il 2003 e in 20 milioni per il 2004. Investe ma per il momento resta a guardare l'altro grande attore del digitale, la Rai, che, dopo l'uscita di Mediaset, si attira critiche interne e politiche. ''La concorrenza privata rilancia la sua offerta, mentre la Rai si fa notare per l'assenza di una spinta propulsiva che le permetta di essere dinamica e concreta su un tema di cosi' largo respiro e interesse'' osservano Usigrai e Cdr di Raisport che chiedono alla tv pubblica che cosa intende fare per i diritti sportivi. Critici anche il parlamentare Ds Giuseppe Giulietti che accusa la Rai di ''immobilismo'' e l'esponente dielle Paolo Gentiloni che si chiede ''come mai l'altro monopolista, la Rai, non abbia neppure tentato di cogliere l'occasione''. Ma ai ''maligni'', che vedono nell'acquisto di Mediaset uno spot per il digitale, Gasparri manda a dire che ''si tratta di un'interpretazione riduttiva: non possiamo ostacolare il progresso tecnologico con le dietrologie e poi anche la Rai e La 7 hanno fatto i loro investimenti. Chi ci crede e investira' di piu' avra' anche i migliori risultati. E' il mercato''. (ANSA). ''L'interrogativo e' sempre lo stesso: quali sono le strategie della Rai in merito ai diritti sportivi?''. A chiederlo sono il cdr di RaiSport e l'Usigrai dopo l'accordo con il quale Mediaset si e' assicurata i diritti tv sul digitale terrestre di Juventus, Inter e Milan per il prossimo triennio. Usigrai e cdr della testata sportiva della Rai esprimono preoccupazione sia per l'acquisto dei diritti in digitale e ancor di piu' ''per l'acquisizione di Mediaset di quelli Adsl (Internet) e la prima negoziazione e prelazione sui diritti criptati a pagamento a partire dalla stagione 2007-2008''. In pratica, sottolineano Usigrai e cdr di Raisport, ''la concorrenza privata rilancia la sua offerta, mentre la Rai si fa notare per l'assenza di una spinta propulsiva che le permetta di essere dinamica e concreta su un tema di cosi' largo respiro e interesse''. Mediaset, affermano Usigrai e cdr di Raisport, ''insidia il canale satellitare e l'offerta in chiaro; la Rai si disinteressa di quanto sta accadendo rimanendo arroccata su se stessa''. Non e', aggiunge il sindacato interno, ''purtroppo questo il primo grido d'allarme lanciato dal Cdr di RaiSport e dall'Usigrai, che da tempo continuano a chiedere un incontro ai responsabili aziendali per conoscere quali strategie intendano perseguire per recitare sul mercato un ruolo in sintonia con quello che il servizio pubblico e' tenuto ad esercitare''. ''In caso di ulteriore silenzio - concludono Usigrai e cdr di Raisport - la forma di protesta dei giornalisti sportivi sara' ferma, chiara, inequivocabile''. (ANSA).

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