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Il giornalista Carlo Fuscagni
Lutto 29 Dic 2022

Addio a Carlo Fuscagni, giornalista umbro storico dirigente Rai

Classe 1933, è stato fra i 'fondatori' della terza rete, presidente di Rai Corporation e Sipra, direttore di Rai1. Il sindaco di Città  di Castello, Luca Secondi: «Ci ha lasciati un grande uomo».

È morto mercoledì 28 dicembre 2022, all'età di 89 anni, Carlo Fuscagni, giornalista e dirigente Rai di lungo corso, in cui era stato tra l'altro direttore di Rai1 dal 1988 al 1993. Ad annunciarlo è il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi. «Ci ha lasciati oggi un grande uomo, prima di tutto, innamorato della sua città e delle sue origini che ha sempre rivendicato con orgoglio», scrive.

«Un professionista – aggiunge Secondi – elegante e colto del giornalismo, della televisione e del cinema, ambiti che lo hanno visto a lungo protagonista di successi e progetti che ancora oggi tutti ricordano con doverosa gratitudine. Carlo Fuscagni, tifernate doc, come il fratello Nino, scomparso qualche anno fa, era soprattutto un simbolo, un volto noto della Rai, il servizio pubblico, dove ha ricoperto incarichi di primissimo piano alla guida della Rete e del Tg "ammiraglia" accanto ad un altro giornalista di primissimo livello come Sandro Ceccagnoli, altro tifernate a lungo caporedattore del Tg1».

Carlo Fuscagni ha legato la carriera anche alla sua città dove ha ricoperto soprattutto il ruolo di presidente del Festival delle Nazioni adoperandosi fattivamente per promuovere a livello internazionale l'immagine della città e delle eccellenze attraverso la presenza costante negli anni '80 e '90 di tante celebrità della televisione, del cinema, dello spettacolo e della cultura.

«Un pezzo di storia del nostro Paese – conclude il primo cittadino – che con orgoglio ricorderemo attraverso la sua figura e quello che ci lascia in eredità in termini di valori e punti di riferimento».

Fuscagni era nato a Città di Castello il 7 gennaio 1933. Laureato in Lettere presso l'Università La Sapienza di Roma, aveva intrapreso la carriera giornalistica entrando in Rai nel 1960 e lavorando al telegiornale, al settimanale Tv7, coordinando rubriche culturali e dirigendo alcuni varietà oltre a essere responsabile del settore cinema.

Nel 1979 è stato tra i "fondatori" della terza rete Rai diretta da Giuseppe Rossini. Nel 1980 passa a Canale 5 di Silvio Berlusconi, come direttore generale. Un anno dopo rientra in Rai. Qui occupa il ruolo di assistente del direttore di Raiuno, poi vicedirettore per due anni e infine direttore della rete per cinque anni, dal 1988 al 1993 anno in cui riceve il Premio Hystrio dedicato al Videoteatro.

È poi diventato presidente della Rai Corporation a New York e presidente della Sipra. Dal 1994 al 1995 è stato anche assistente dell'allora direttore generale della Rai Franco Iseppi e, dal 1995, coordinatore dei programmi Rai per il Giubileo 2000. Nel 2003 ha collaborato con la direzione relazioni esterne per le celebrazioni dei 50 anni della tv italiana. E anche fuori dell'attività professionale in Tv, ha ricoperto ruoli di rilievo in campo culturale.

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