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Il centro di produzione Rai in corso Sempione a Milano (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Cdr 05 Dic 2025

Alg con Cdr Tgr Lombardia: «Giù le mani dal Centro di produzione Rai di Corso Sempione a Milano»

I rappresentanti sindacali: «Chiediamo al Cda di soprassedere al progetto di trasferire la sede nei vecchi studi di via Mecenate». Cgil-Slc: «Rai chiarisca il ruolo che intende avere a Milano».

«Se il disegno riorganizzativo, che al momento pare stia circolando informalmente, ha un pizzico di verità, c’è da preoccuparsi. Per questo, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti chiede al Consiglio di amministrazione Rai di soprassedere al progetto di trasferire la sede Rai dallo storico palazzo di Corso Sempione nei vecchi studi di via Mecenate a Milano. Un’operazione che, a quanto pare, l’azienda giustificherebbe come necessaria per liberare l’immobile di Corso Sempione in attesa che sia realizzato il nuovo il Centro di Produzione Televisivo (Cptv) negli spazi della Fondazione Fiera Milano». Lo si legge in un post pubblicato dall’Alg sul suo sito web venerdì 5 dicembre 2025.

Il sindacato dei giornalisti lombardo «è al fianco dei giornalisti Rai di Milano e dice chiaramente no a questa idea. “Giù le mani da Corso Sempione! Prima di qualsiasi operazione su Corso Sempione servono gli investimenti e la realizzazione del nuovo polo produttivo negli immobili di Fondazione Fiera Milano” dice il presidente ALG Paolo Perucchini».

Sulla questione si sono espressi in un comunicato congiunto anche il Cdr Tgr Lombardia e i fiduciari di Rai Sport e Tg3 di Milano: «Apprendiamo che in Consiglio di Amministrazione Rai sarebbe stata discussa la possibilità di trasferire "temporaneamente" il centro di produzione Rai di Corso Sempione a Milano, con tutte le sue lavoratrici e tutti i suoi lavoratori, giornalisti, tecnici, operai, impiegati, negli studi di via Mecenate, alla periferia est della città. Questo per vendere la storica sede di Corso Sempione con maggior agio in attesa  della costruzione del nuovo centro di produzione tv Rai di Milano, di proprietà della Fondazione Fiera Milano, in cui la Rai andrà in affitto pagando, oltre che le ingenti spese di allestimento, un canone di locazione per 27 anni. Chiediamo alla Rai se questa indiscrezione corrisponda a verità. Se così fosse la riteniamo una ipotesi da rigettare in toto e con forza. Gli studi di Mecenate, anch'essi in affitto, versano da anni in condizioni deplorevoli, come più volte denunciato dalle rappresentanze sindacali».

I rappresentanti sindacali sottolineano poi che «lo spazio è decimato rispetto a Corso Sempione: al massimo dell'impegno Mecenate oggi ospita intorno ai 200 lavoratori, mentre l'organico di tutto il Cptv supera le 800 persone. Non ci sono poi strutture pronte per la radio: che fine farebbero tutte le produzioni radio di Milano? Verrebbero trasferite a Roma o altrove?».

Cdr e fiduciari concludono: «Diciamo no a operazioni puramente immobiliari, senza alcun progetto editoriale e produttivo. E chiediamo un incontro urgente all'azienda insieme a tutte le altre rappresentanze sindacali».

Le voci di cessione dell’immobile sono state commentate anche dalla Cgil di Milano e dalla Slc, che «si oppongono con forza a un'operazione che, se confermata nei termini descritti, rappresenterebbe un colpo mortale per il futuro del centro di produzione Tv di Milano, che per altro da giugno è privo di un direttore responsabile, senza alcun dirigente (non giornalista) e che ormai pare allo sbando più totale. Chiediamo alla Rai di esplicitare un piano industriale che chiarisca quale ruolo avrà la Rai a Milano, al netto dell'informazione regionale; chiediamo un urgente coinvolgimento della politica e delle istituzioni territoriali. Ciò che è stato annunciato come progetto che valorizza un servizio di interesse pubblico generale - concludono Cgil e Slc - rischia nei fatti di trasformarsi in un disimpegno di Rai sul territorio oltre che un incubo per le lavoratrici e i lavoratori». (anc)

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