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Le operazioni di spegnimento dell'incendio a Roma (Foto: Ansa)
Minacce 25 Lug 2022

Ancora aggressioni a giornalisti a Roma e Bergamo. Il sindacato: «Individuare e sanzionare i responsabili»

Nella Capitale i cronisti di Repubblica che si erano recati a documentare il rogo scoppiato nella pineta vicina al Country Club di Castel Fusano sono stati "affrontati" dai custodi della struttura. In Lombardia a finire nel mirino mentre era impegnato in un servizio di cronaca è stato il fotoreporter Beppe Bedolis.

Ancora aggressioni a giornalisti impegnati a svolgere il proprio lavoro. A Roma i cronisti di Repubblica che si erano recati a documentare il rogo scoppiato venerdì 22 luglio 2022 nella pineta vicina al Country Club di Castel Fusano sono stati affrontati e minacciati dai custodi della struttura che non volevano che riprendessero quanto stava accadendo. "Non puoi riprendere, scendi, se la vedemo io e te", si sente nel video pubblicato da repubblica.it. E ancora: "Te pijo a schiaffi a due a due finché non diventano dispari. Non c'è niente da riprendere, niente da nascondere".

Anche una troupe del Tg1 – denuncia l'articolo di Repubblica – è stata presa a male parole dai due a guardia del club che volevano impedire l'accesso alla tenuta. «Stupisce anche l'impunità dei due energumeni: i vigili rimangono a guardare per tutto il tempo in cui si è sfiorata la rissa», conclude il quotidiano diretto da Maurizio Molinari.

A Bergamo, nei pressi della stazione ferroviaria, sempre venerdì 22 luglio, a finire vittima di un'aggressione mentre era impegnato in un servizio di cronaca è stato il fotoreporter Beppe Bedolis. Un gruppo di persone – spiega l'Associazione Lombarda dei Giornalisti – lo ha aggredito prima con il lancio di una ventina di bottigliette d'acqua e poi con quello di una spranga di ferro. Bedolis, storico fotografo de L'Eco di Bergamo, è stato soccorso da una pattuglia della Polizia di Stato che ha allontanato i malintenzionati e ha messo in sicurezza il reporter.

«Ancora una volta giornalisti e fotografi sono al centro di atti di violenza mentre sono impegnati nel loro lavoro», il commento di Paolo Perucchini, presidente Alg, che esprime solidarietà e vicinanza al collega e invita le autorità competenti a individuare i responsabili e agire nei loro confronti. «Le aggressioni agli operatori dell'informazione impegnati nel loro lavoro sono intollerabili: non sono solo pericolosi attacchi alle persone, ma ai valori democratici del Paese e dei cittadini, che passano anche dall'insopprimibile diritto di essere informati», rileva il sindacato in una nota.

Solidarietà ai colleghi anche da parte della Federazione nazionale della Stampa italiana.

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