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Associazioni 09 Ago 2025

Bologna, giornalista insultato sui social. La solidarietà dell’Aser

Il cronista di èTv Gianfranco Parmiggiani attaccato, spiega il sindacato regionale, per «aver dato conto in un servizio televisivo a sua firma, della scarsissima adesione al flash mob (per questo ribattezzato flash flop) proposto in piazza Santo Stefano per protestare contro il sindaco della città, Matteo Lepore».

«Ha ricevuto insulti a pioggia e una tempesta di messaggi dal tono offensivo semplicemente per aver fatto il proprio lavoro. Da giorni, il collega di èTv Gianfranco Parmiggiani è subissato di vergognosi commenti sia sulla pagina Facebook dell’emittente per la quale lavora, sia sul proprio profilo personale». Lo si legge su una nota pubblicata dall’Aser sul suo sito web sabato 9 agosto 2025.

Il sindacato regionale prosegue: «Il motivo? Aver dato conto in un servizio televisivo a sua firma, della scarsissima adesione al flash mob (per questo ribattezzato flash flop) proposto a Bologna in piazza Santo Stefano per protestare contro il sindaco della città, Matteo Lepore. Il primo cittadino aveva infatti cancellato il concerto, che sarebbe stato pagato con soldi pubblici, del pianista filorusso Alexander Romanovski, il quale aveva suonato sulle rovine della città ucraina di Mariupol, distrutta dall’esercito russo».

L’Aser sottolinea poi che «Parmiggiani ha fatto soltanto il proprio lavoro, esercitando il diritto di cronaca e di critica, come previsto dalla legge, eppure i soliti “leoni da tastiera” lo hanno preso di mira coprendolo di insulti per intimidirlo. Purtroppo, si tratta dell’ennesima conferma di quanto stia diventando sempre più difficile svolgere il lavoro di giornalista. E di quanto stiano diventando pericolosi i gruppuscoli estremisti e antidemocratici, che si arrogano il diritto di essere depositari dell’unica verità.

L’Associazione della Stampa Emilia-Romagna, «esprimendo la massima vicinanza al collega, auspica che le forze dell’ordine e la magistratura riescano a risalire agli autori delle offese (spesso pavidamente nascosti dietro nomi di fantasia) e a punirli». (anc)

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