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Giudiziaria 09 Apr 2006

Arresto Spezi, martedì l'interrogatorio di garanzia

Si terrà martedì prossimo lo interrogatorio di garanzia dei due arrestati, anche se si attende la conferma definitiva

Si terrà martedì prossimo lo interrogatorio di garanzia dei due arrestati, anche se si attende la conferma definitiva

Il difensore Sandro Traversi spiegando che «è legittimo il divieto ai colloqui, per la verità generalmente applicato in processi di ben altra portata, visto che qui l'ordinanza di custodia cautelare riguarda non l'omicidio ma reati di natura e di pericolosità ben diversa, comunque c'è questo divieto e ci siamo attenuti», ed ha aggiunto che Spezi «professionamente, ha scritto articoli, in epoca assolutamente non sospetta di gran lunga anteriori all'inizio delle indagini di Perugia» che sono dell'ottobre 2001. Il giornalista Spezi che è assistito anche da Nino Filastò è stato arrestato per il concorso nell'omicidio del medico perugino su richiesta del PM. Giuliano Mignini, che indaga sulla morte del gastroenterologo Francesco Narducci, il cui corpo venne ripescato sulle acque del Trasimeno il 13 ottobre del 1985. Quell'inchiesta prese il via nell'ottobre 2001 dopo alcune intercettazioni telefoniche in cui si faceva riferimento ad un medico morto nelle acque del lago. L'accusa per il giornalista-scrittore è quindi quella di depistaggio, in relazione all'inchiesta sulla morte del medico collegata a quella sul mostro di Firenze che vede anche altri indagati; per il Ruocco è quella di calunnia e turbativa di servizio pubblico. Secondo gli inquirenti, Spezi con i suoi articoli, avrebbe privilegiato la tesi dei sardi come autori dei delitti del Mostro di Firenze, «depistando» perchè legato sempre secondo l'accusa, ai mandanti degli omicidi delle coppiette, cioè alla «cupola», favorendo in questo modo - con scritti ed articoli che puntavano ad allontantanare le indagini sull'omicidio Narducci, che conosceva i «segreti del Mostro» e privilegiando quindi - la pista sarda. Articoli e libri, ultimo dei quali sarà il libreria il 19 aprile edito da Sonzogno (Le dolci colline di sangue, scritto assieme allo scrittore statunitense Douglas Preston), in cui vengono ricostruite le vicende seguite da fatti e documenti (anche passi che riguardano la villa Bibbieni di Capraia dove doveva esservi una pistola calibro 22 - quella che ha ucciso le coppiette? -) e alcune scatole in metallo: un libro che sembra percorrere strade diverse rispetto a quelle a cui erano arrivati il Pm Mignini e il capo del Gides, Michele Giuttari, anche lui scrittore oltre che investigatore. Ora quindi Spezi e Ruocco attenderanno martedì mattina per l'interrogatorio di garanzia. (AGI)

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