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Giudiziaria 09 Apr 2006

Arresto Spezi, secondo gli avvocati "il giornalista è abbastanza tranquillo e dimostrerà l'nfondatezza delle accuse"

''Mario Spezi e' un giornalista e come tale ha il diritto sacrosanto di criticare le indagini, di esporre una teoria diversa da quella perseguita dagli organi inquirenti. E' un suo diritto garantito costituzionalmente'': l'avvocato Nino Filasto', uno dei difensori del giornalista arrestato ieri per ordine del gip di Perugia, difende il suo assistito in maniera appassionata

''Mario Spezi e' un giornalista e come tale ha il diritto sacrosanto di criticare le indagini, di esporre una teoria diversa da quella perseguita dagli organi inquirenti. E' un suo diritto garantito costituzionalmente'': l'avvocato Nino Filasto', uno dei difensori del giornalista arrestato ieri per ordine del gip di Perugia, difende il suo assistito in maniera appassionata

Lo fa dopo un incontro con il sostituto procuratore Giuliano Mignini che ha chiesto e ottenuto la misura cautelare per Spezi e per il suo presunto complice Luigi Ruocco. L'ipotesi del pubblico ministero e' che il giornalista abbia cercato di depistare l'indagine sul presunto omicidio di Francesco Narducci nella quale lui stesso e' inquisito come mandante del delitto. Accuse che Spezi ha sempre respinto sostenendo di avere solo svolto un lavoro di approfondimento. ''Non ha fatto altro che questo'' ha sottolineato l'avvocato Filasto'. ''Lo ha fatto - ha aggiunto - scrivendo libri, in maniera plateale, pubblica, presentandosi in televisione e rilasciando interviste''. Il legale ha quindi evidenziato come gli addebiti mossi al giornalista siano ''tutti collegati tra loro''. ''E' infatti accusato di calunnia - ha sostenuto - per avere depistato le indagini sulla morte di Narducci perche' secondo il pubblico ministero lui stesso sarebbe implicato in quel delitto. Ma Spezi non aveva nemmeno sentito nominare Narducci fino a qualche mese fa, non sapeva nemmeno chi fosse''. L'avvocato Filasto' non ha potuto parlare con il suo assistito rinchiuso nel carcere di Capanne. Il gip ha infatti disposto per lui il divieto di incontrare i difensori ''per la gravita' dei fatti contestati e sussistendo specifiche ed eccezionali ragioni di cautela''. Una misura chiesta dallo stesso pm Mignini. Chi invece ha fatto in tempo a parlare con Spezi prima che il provvedimento fosse comunicato al carcere e' stato l'altro suo difensore, l'avvocato Alessandro Traversi. ''E' abbastanza tranquillo - ha detto il legale al termine del colloquio - perche' dopo avere letto l'ordinanza di custodia cautelare ritiene di poter assolutamente dimostrare l'infondatezza delle accuse che lo riguardano. Punto centrale della misura e' infatti quello che viene definito un interesse quasi ossessivo per le vicende del mostro di Firenze. Ebbene, Spezi da sempre, per ragioni professionali, si e' occupato di esse. Ancora prima che iniziasse l'inchiesta sulla morte di Narducci''. Il legale ha quindi sottolineato che ''fin dall'inizio il giornalista ha ritenuto la pista sarda fosse quella giusta per individuare il mostro''. ''Personalmente - ha proseguito - apprezzo tantissimo l'impegno profuso dal pm Mignini e dal gip Marina De Robertis per la ricerca della verita'. Nel caso di Spezi ritengo pero' che questo presunto interesse eccessivo per l'indagine sia stato male interpretato''. Riguardo all'accusa di concorso in omicidio mossa a Spezi, secondo l'avvocato Traversi ''c'e' ben poco da dire''. ''Perche' - ha aggiunto - ritengo non ci sia alcun elemento che possa in alcun modo far presumere un suo coinvolgimento in questo gravissimo delitto. L'unico che posso individuare e' il 'solito' eccessivo interesse per l'indagine che secondo gli inquirenti costituirebbe una prova. Per me - ha concluso - evidentemente non lo e'''. Ragioni che Spezi e Ruocco potranno esporre al gip nell'interrogatorio di garanzia che potrebbe svolgersi martedi' prossimo. (ANSA)

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