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Matteo Naccari, presidente Aser
Associazioni 16 Feb 2022

Bologna, Aser contro i licenziamenti a Radio Bruno: «L'azienda ci ripensi»

L'emittente regionale ha comunicato a tre giornalisti l'interruzione immediata del rapporto di lavoro. «Abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutare una denuncia per comportamento antisindacale», anticipa il presidente del sindacato regionale, Matteo Naccari.

«Una telefonata di meno di un minuto per comunicare un licenziamento: grazie, chiudiamo, non abbiamo più bisogno di te. È successo a Radio Bruno, emittente radiofonica regionale, dove è stato comunicato ai tre giornalisti della sede di Bologna (due colleghe e un collega, assunti a tempo indeterminato con contratto Aeranti-Corallo Fnsi) appunto l'interruzione immediata del rapporto di lavoro, oltre alla chiusura della sede locale». A darne notizia è Matteo Naccari, presidente dell'Associazione Stampa Emilia-Romagna.

«La radio di Carpi (Modena) – spiega in una nota – ha deciso di riorganizzare l'attività giornalistica tagliando alcune redazioni sparse per la regione e mettendo sulla strada i giornalisti che ci lavorano. L'attività quindi verrà concentrata a Carpi, dove sono in forza 7 giornalisti, ma non si escludono anche qui interventi drastici».

Ancora una volta, incalza Naccari, «queste comunicazioni sono avvenute senza un confronto con i giornalisti interessati e con i sindacati, per cercare soluzioni alternative alla perdita del posto di lavoro. Dietro a questa decisione ci sono motivazioni economiche (così è stato detto informalmente) che penalizzano la vita di professionisti del settore dell'editoria».

Il presidente del sindacato regionale anticipa quindi che «con una lettera chiederemo all'editore, Gianni Prandi, di rivedere questa decisione e abbiamo dato mandato ai nostri legali di valutare una denuncia per comportamento antisindacale visto che i licenziamenti sono arrivati all'improvviso e senza mai avere prima comunicato a lavoratori e sindacati i problemi che investivano l'emittente. La lettera ufficiale di licenziamento è datata 7 febbraio».

Allo stesso tempo, conclude Naccari, «ancora una volta chiediamo alle istituzioni e alla politica di prendere posizione (duramente) anche sulle crisi aziendali che tempestano il mondo dell'editoria, anche in una regione ricca come l'Emilia Romagna: troppo facile indignarsi per le grandi vertenze che hanno una ribalta nazionale e dimenticarsi invece di questi piccoli ma devastanti colpi a un settore determinante per la democrazia come quello dell'informazione».

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