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Fnsi 08 Mag 2014

Due giornate di sciopero al quotidiano l’Unità “La salvezza non può prescindere dall'apporto dei giornalisti”

“La situazione della società editrice de "l'Unità" sembra essere giunta ad una svolta che può divenire anche drammatica: il 14 maggio l'assemblea dei soci potrebbe deciderne la liquidazione. Si tratta di una ipotesi allarmante. Tuttavia, qualsiasi sia la decisione dell'assemblea è necessario che tutte le pendenze economiche con il personale giornalistico (dipendenti e collaboratori) vengano saldate, anche mediante un piano di rientro frutto di un confronto tra le parti, inoltre occorre che si operi per mantenere la continuità produttiva del giornale al fine di preservare il valore del lavoro e della testata.

“La situazione della società editrice de "l'Unità" sembra essere giunta ad una svolta che può divenire anche drammatica: il 14 maggio l'assemblea dei soci potrebbe deciderne la liquidazione. Si tratta di una ipotesi allarmante. Tuttavia, qualsiasi sia la decisione dell'assemblea è necessario che tutte le pendenze economiche con il personale giornalistico (dipendenti e collaboratori) vengano saldate, anche mediante un piano di rientro frutto di un confronto tra le parti, inoltre occorre che si operi per mantenere la continuità produttiva del giornale al fine di preservare il valore del lavoro e della testata.

Fondamentale è che negli eventuali nuovi assetti societari vengano tutelati gli attuali livelli occupazionali ferma restando la disponibilità del Sindacato dei giornalisti a discutere degli interventi necessari per razionalizzare e ridurre i costi. 
E' tempo di decisioni e scelte capaci di dare prospettiva e futuro a questo giornale, cosa che non si può fare prescindendo dall'apporto dei giornalisti”. ROMA, 8 MAGGIO 2014

OGGI E DOMANI, VENERDÌ 9 MAGGIO, SCIOPERO A L’UNITÀ

Il 14 maggio è convocata un'assemblea straordinaria dei soci della nuova iniziativa editoriale (Nie) editrice de l'Unità. Una società che sembra essere arrivata al suo capolinea, ultima tappa di un processo, che al di là delle buone intenzioni più volte predicate ma mai praticate, ha indebolito fortemente il giornale, facendo mancare un serio piano industriale che ne sostenesse lo spazio di mercato; spazio tutt'altro che residuale come dimostra il successo dei supplementi legati al 90esimo de l'Unità.
La fine di una società non dev'essere la fine de l'Unità, della sua storia, del suo futuro, della comunità dei suoi lettori, delle lavoratrici e dei lavoratori che ne sono parte che oggi vedono negato anche il diritto alla retribuzione. Ai soci della Nie diciamo chiaramente che contrasteremo con tutte le nostre forze questa opera di dismissione che il 14 maggio potrebbe avere un passaggio decisivo. Devastante. Il nostro non è un appello.
E' l'annuncio di un'iniziativa di lotta che si articolerà su vari piani, politici, sindacali, legali. A chi proclama la sua vicinanza al giornale diciamo che non bastano, non ci bastano più generici attestati di solidarietà: le manifestazioni di impegno dalle parole devono trasformarsi in fatti. Oggi, non in un indefinito domani. Per queste ragioni i giornalisti de l'Unità proclamano due giornate di sciopero, per giovedì e venerdì prossimi 8 e 9 maggio. 8 maggio 2014
Il cdr

La situazione economico-finanziaria dell'Azienda è di oggettiva difficoltà ed è necessario che tutte le parti coinvolte agiscano con il massimo senso di responsabilità. L'assemblea straordinaria dei soci è stata convocata proprio con l'obiettivo di ottenere indicazioni chiare e definitive sul percorso da seguire. 8 maggio 2014 

L'Azienda

ORDINE DEL GIORNO PRESENTATO DA SLC AL CONGRESSO DELLA CGIL
“NO A CHIUSURA DE L’UNITÀ E AL PRELIEVO RAI”

Non chiudere l'Unità e non mettere a rischio l'informazione Rai. È quanto chiede la Cgil, in un ordine del giorno presentato dalla Slc. "Siamo di fronte a due situazioni che rappresentano il drammatico ed esplicito esempio degli effetti della crisi e delle errate scelte politiche sul sostegno pubblico all'informazione - si legge nell'ordine del giorno - La prima riguarda l'Unità, la cui società editrice è a rischio di chiusura.
Il Congresso nazionale della Cgil ritiene sbagliata la chiusura di una testata storica testimone attenta di un secolo di storia e prezioso organo di informazione. L'altra riguarda la Rai, per la quale è previsto un prelievo, da parte dello Stato, pari a 150 milioni di euro per effetto della spending review".
"Oltre all'evidente illegittimità dell'intervento, si predetermina l'impoverimento della Rai, consegnando alla marginalità il servizio pubblico radiotelevisivo -prosegue la Cgil - Nella consapevolezza che la democrazia si sostiene anche attraverso la pluralità degli organi di informazione ed un servizio radiotelevisivo pubblico forte, indipendente e di qualità, il Congresso nazionale della Cgil esprime solidarietà a le iniziative sindacali che messe in atto a difesa della pluralità dell'informazione e per la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori quotidianamente impegnati nel loro lavoro". (RIMINI, 7 MAGGIO - AGI)

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