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Uffici Stampa 22 Mar 2006

Gaetano Perricone, presidente Gus Sicilia: “Dopo l’assunzione dei portavoce nell’Ufficio Stampa della Presidenza della Regione Siciliana resta aperta la questione del precariato storico”

“Ci associamo, in queste ore, alla gioia dei tredici colleghi portavoce, assunti nell’Ufficio Stampa della Presidenza della Regione Siciliana con provvedimento del tutto legittimo, visto che la norma vigente da un paio di decenni consente al Presidente della Regione la chiamata diretta dei componenti il proprio Ufficio Stampa.

“Ci associamo, in queste ore, alla gioia dei tredici colleghi portavoce, assunti nell’Ufficio Stampa della Presidenza della Regione Siciliana con provvedimento del tutto legittimo, visto che la norma vigente da un paio di decenni consente al Presidente della Regione la chiamata diretta dei componenti il proprio Ufficio Stampa.

Fatta questa considerazione, va detto che la grande partita che da anni si gioca in Sicilia sulla questione degli Uffici Stampa pubblici è ovviamente apertissima, anzi diventa ancora più difficile. Abbiamo da tempo auspicato con forza che, nelle fase conclusiva dell’attuale legislatura, venisse chiusa per sempre, con un provvedimento ad hoc per la stabilizzazione negli attuali posti di lavoro, anche la annosa ed intollerabile vicenda dei giornalisti precari che da anni prestano servizio negli Enti Locali siciliani, con diritti ampiamente acquisiti e documentabili che vanno inevitabilmente riconosciuti e che qualunque giudice del lavoro non dovrebbe avere la minima difficoltà a riconoscere e sanare. Precari con gli stessi diritti di tutti gli altri lavoratori – abbiamo sottolineato più volte - , che in un’ottica di sanatoria su larga scala di posizioni lavorative consolidate nel tempo vanno trattati come tutti gli altri, dunque sanati. Ma siamo perfettamente consapevoli, con grande realismo, che questo auspicio rischia ormai di restare solo un’illusione. E soprattutto temiamo che, esaurita la fase delle chiamate dirette alla Presidenza della Regione, subentri un calo di attenzione e di tensione sulla sconcertante vicenda del precariato storico degli Uffici Stampa. Ecco perché riteniamo che sia arrivato il momento delle scelte chiare, forti e definitive, a tutela di posizioni altrettanto ed inequivocabilmente chiare. Toccherà da subito al Sindacato dei giornalisti siciliani, nella sua totalità e senza più aspettare l’intervento della politica, trovare la soluzione vera al problema del precariato storico negli uffici stampa degli Enti Locali. Di fronte alle evidenti inadempienze delle Pubbliche Amministrazioni – che solo in minima parte hanno recepito la Direttiva Assessoriale che imponeva, entro il 31 maggio dello scorso anno, la predisposizioni delle dotazioni organiche per gli uffici stampa e che continuano a portare avanti la strategia delle consulenze a termine rinnovabili - , di fronte al persistente ostracismo da parte della burocrazia, di fronte alla colpevole ignoranza della normativa e del Contratto di lavoro giornalistico, è indispensabile affrontare la questione con rinnovato slancio e con azione decisa e unitaria. Le lacerazioni e i diversi punti di vista all’interno del Sindacato non possono più condizionarne o ulteriormente dilazionarne la soluzione, dalla quale dipende il futuro professionale di questi colleghi. La grande vertenza per i precari storici- alcune decine di colleghi, che con la loro professionalità ed il loro impegno da troppi anni (l’inglorioso e amaro primato appartiene a due colleghi dell’Ufficio Stampa della Provincia di Palermo, con 18 anni di precariato, ma non mancano altri esempi di colleghi di grande valore professionale, precari ormai di lunghissimo corso, indipendentemente dai mutamenti di colore politico, in grosse Amministrazioni) reggono in esasperante condizione di incertezza gli uffici stampa delle più importanti PA siciliane - va dunque, a questo punto, presa di petto con gli strumenti classici della dura vertenza di lavoro, collettiva ed individuale, che abbia come controparte le PA con lo scenario tecnico-giuridico di una normativa, regionale e nazionale, che detta regole chiare finora inapplicate. Soltanto azzerando definitivamente il precariato negli uffici stampa, potrà e dovrà partire la stagione dei concorsi pubblici, con la piena e rigorosa attuazione della normativa specifica regionale e nazionale”.

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