CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 24 Nov 2004

Gasparri difende la sua legge nell’arena del Congresso Fnsi Riforma codice militare, il Ministro:“Occorre contemperare le esigenze di cronaca e di sicurezza”

Gasparri difendela sua legge nell’arena del Congresso FnsiRiforma codice militare,il Ministro:“Occorre contemperare le esigenze di cronaca e di sicurezza”

Gasparri difende
la sua legge
nell’arena
del Congresso Fnsi
Riforma codice militare,
il Ministro:“Occorre contemperare
le esigenze di cronaca
e di sicurezza”

Quasi un'arena, il congresso della federazione italiana della stampa in corso da due giorni a Saint Vincent, quella che ha accolto questa mattina il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri, venuto a portare all'assise dei giornalisti il saluto del governo ed ha difenderne l'operato nel settore, la legge che porta il suo nome in primis. Era stato il presidente della Fieg, Boris Biancheri, due giorni in apertura dei lavori, per primo, a definire la Gasparri "una grave minaccia" per l'informazione. Poi un gran numero di interventi hanno affrontato o almeno fatto cenno ai problemi che quell'intervento normativo ha aperto o aggravato. Infine, questa mattina, mentre già il ministro era seduto in prima fila, l'intervento della delegata e rappresentante del cdr del Tg1, Ansaldo, si è trasformato in un incidente con abbandono della sala da parte di Maurizio Gasparri, raggiunto dal segretario della Fnsi Serventi Longhi e convinto, con le scuse ufficiali, a rientrare. La Ansaldo, dopo aver denunciato "l'asservimento del Tg1 al presidente del consiglio", parlando di "titoli e servizi cancellati", giornalisti mobbizzati, aveva rimproverato il ministro che era in quel momento con il telefono all'orecchio (per una chiamata urgente da Roma, ha spiegato). Superato l'incidente, il ministro ha preso la parola per illustrare brevemente il suo operato al ministero delle comunicazioni ed i provvedimenti del governo sulla materia. Dal codice sulle tlc a quello, recentemente varato dal consiglio dei ministri e che - ha detto - domani andrà all'esame della conferenza stato-regioni e poi delle commissioni parlamentari, sul riassetto radio e tv. Poi, la legge Gasparri, il provvedimento in discussione sulla diffamazione ("non sarà perfetto ma è un importante passo avanti"). Quindi il ministro ha, senza farvi riferimento, replicato alla delegata del Tg1, ricordando che "per decenni il servizio pubblico ha non solo cancellato titoli, ma anche presenze politiche" per sottolineare come chi lavora "in Rai dovrebbe gioire nel vedere l'azienda sempre più spesso vincere" nella gara degli ascolti, nell'informazione come con le fiction e l'intrattenimento. Un cenno al Tg5 che ha cambiato direttore: se con la nuova direzione il Tg5 tornerà a battere il Tg1, ha detto, "vorrà dire che la scelta è stata azzeccata". Infine, ancora sulla Rai, dopo aver parlato della quotazione in borsa, Gasparri ha ricordato che "c'era chi proponeva un'asta per il canone. Io ero contrario. Pensate cosa sarebbe successo se avesse vinto Mediaset!" Al ministro delle comunicazioni ha subito replicato il segretario della Fnsi, tra l'altro, rivolgendogli un appello affinché in consiglio dei ministri ricordi al sottosegretario alla presidenza Bonaiuti le promesse fatte per ridurre il costo della carta, promesse, ha detto Serventi, che non sembra il governo abbia intenzione di mantenere. Al ministro Serventi ha chiesto anche di intervenire perché per "i giornalisti che sono a Nassiria al rischio della vita non si aggiunga anche quello di finire in galera", un rischio che è conseguenza della riforma del codice militare.(ANSA) "Io credo che si debba garantire l' informazione a tutti i livelli, quindi approfondirò questa questione con i colleghi parlamentari che l' hanno seguita". Il ministro Gasparri ha risposto così all' appello di Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi, che ha chiesto la modifica del codice militare, recentemente approvato da un ramo del parlamento, che prevede il carcere per i corrispondenti di guerra che diffondono notizie ritenute riservate. "E' ovvio - ha aggiunto Gasparri lasciando la sala del congresso della Fnsi - che sugli scenari militari, soprattutto quando si contrasta il terrorismo internazionale, anche l' informazione deve rispettare delle regole diverse da quelle che possiamo sentire adesso qui parlando ad un normale convegno, in una tranquilla città italiana". "Tuttavia credo - ha proseguito il ministro - che l' appello meriti di essere raccolto per un approfondimento e quindi sicuramente ne parlerò con i colleghi che seguono questa normativa in Parlamento per contemperare le esigenze della sicurezza con quelle della libertà dell' informazione che anche nei contesti estremi di guerra deve essere una garanzia anche di democrazia".(ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati