'Giornalismo di pace: raccontare la guerra, non alimentarla'. Questo il titolo del corso di formazione organizzato dall'Associazione Stampa Romana giovedì 6 novembre 2025, dalle 10 alle 14, nella sede della Fnsi a Roma (via delle Botteghe Oscure, 54 - primo piano).
«Ci sono alternative alla guerra?», la domanda attorno alla quale ruoterà l'incontro. «Il racconto giornalistico dei conflitti sembra negarlo», anticipano gli organizzatori, che aggiungono: «Ma nel momento in cui la copertura degli eventi bellici e degli scenari geopolitici è al centro dell'interesse e delle discussioni nazionali, servono nuovi strumenti per riferire e analizzare i fatti, così da averne una visione meno schierata e più corretta».
Il seminario si propone, allora, di fornire ai giornalisti una prospettiva più ampia, affiancando le esperienze in prima persona al ragionamento di metodo che comprenda i diversi aspetti dell'informazione e del linguaggio. Lo scopo è consolidare un'informazione in grado di favorire - quando possibile - il dialogo e non esasperare le polarizzazioni ideologiche.
Fra i relatori previsti:
Stefano Ferrante, giornalista La7 e segretario di Stampa Romana;
Giampaolo Cadalanu, inviato di guerra, ex Repubblica;
Carlo Picozza, consigliere Odg Lazio;
Carlo Cefaloni, giornalista di Cittanuova, coordinatore del gruppo di lavoro Economia disarmata;
Francesca Farruggia, segretaria generale Archivio Disarmo e docente universitaria;
Elena Pasquini, giornalista freelance, autrice del libro 'La meccanica della pace';
Nico Piro, inviato speciale Rai e autore del libro 'Maledetti pacifisti';
Pietro Suber, inviato speciale Mediaset;
Francesco Vignarca, portavoce Rete disarmo;
Nicola Zamperini, giornalista e consulente digitale, autore del blog Disobbedienze.
Previsto anche l'intervento di Alessia Grossi, caposervizio Esteri del Fatto Quotidiano.
Modera: Giampaolo Cadalanu.
Iscrizioni entro martedì 4 novembre tramite la piattaforma formazionegiornalisti.it. Ai partecipanti quattro crediti non deontologici. (mf)