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Cdr 04 Giu 2007

Il comitato di redazione dell’Ansa condanna qualsiasi tentativo di trascinare l'Agenzia sul terreno dello scontro politico dopo le dichiarazioni dell'ex direttore Pierluigi Magnaschi

3 giugno - Il Comitato di Redazione dell'Ansa in una nota ''condanna qualsiasi tentativo di trascinare l'Agenzia sul terreno dello scontro politico''. ''Colpisce - prosegue la nota - la tempistica dell'attacco dell'ex direttore Pierluigi Magnaschi contro il vertice dell'Azienda proprio nel momento di massima tensione tra governo e opposizione''.

3 giugno - Il Comitato di Redazione dell'Ansa in una nota ''condanna qualsiasi tentativo di trascinare l'Agenzia sul terreno dello scontro politico''.
''Colpisce - prosegue la nota - la tempistica dell'attacco dell'ex direttore Pierluigi Magnaschi contro il vertice dell'Azienda proprio nel momento di massima tensione tra governo e opposizione''.

''Il Cdr - aggiunge l'organismo sindacale - prende atto della dichiarazione del presidente Boris Biancheri e deplora che l'ex direttore Magnaschi abbia pesantemente messo in dubbio l'indipendenza e l'autorevolezza dell'ANSA, fattori di credibilità della testata di cui i redattori, che quotidianamente vi lavorano, sono orgogliosi''. (ANSA) MAGNASCHI AL GIORNALE: 'LICENZIATO DA ANSA PER UNIPOL' 3 giugno - ''Il mio licenziamento'' da direttore dell'ANSA è stato determinato dal fatto che l'Agenzia per prima trasmise il 16 luglio 2006 la notizia sul trasferimento dei vertici della Guardia di Finanza della Lombardia: lo afferma in un'intervista al ''Giornale'' l'ex direttore dell'Ansa Pierluigi Magnaschi. Magnaschi rileva che la sua sostituzione è avvenuta ''non senza difficoltà (perché molti soci erano contrari) alla fine del novembre 2006'' e aggiunge che il collegamento con la notizia sui vertici milanesi delle Fiamme Gialle non è una valutazione personale: ''ebbi la conferma - dice - anche da diversi leader politici della maggioranza. A suo tempo mi hanno riferito che il licenziamento era dovuto a quella pubblicazione''. Magnaschi contesta che il fatto di avere egli raggiunto i 65 anni possa essere stato una motivazione valida perché ''il contratto le consente solo come opzione'' e aggiunge: il presidente dell' Ansa Boris Biancheri ''in pubblico aveva precedentemente e ripetutamente lodato la mia direzione e aveva detto che i bravi professionisti sono una risorsa e con essi l'età non conta''. ''Per me la situazione - afferma ancora Magnaschi - era chiara già dal luglio scorso quando inizio' l'operazione che si concluse a novembre con il mio licenziamento. Ma mi mancava la cosiddetta prova del nove, prova che ho avuto proprio in questi giorni leggendo i verbali dei generali della Guardia di Finanza, riannodando fatti che mi erano sfuggiti''. (ANSA) MAGNASCHI AL GIORNALE: BIANCHERI, MAI TOCCATA QUESTIONE GDF ''In nessuna seduta del comitato esecutivo o del consiglio di amministrazione in cui la sostituzione di Magnaschi è stata discussa, o in nessun contatto da me avuto con singoli soci nè con esponenti di governo o di forze politiche è mai stato toccato direttamente o indirettamente l'episodio della rimozione dei vertici della Gardia di Finanza o di notizie date dall'ANSA al riguardo''. Lo ha dichiarato il presidente dell'Agenzia, Boris Biancheri con riferimento all'intervista dell'ex direttore dell'ANSA, Pierluigi Magnaschi, pubblicata oggi dal Giornale. Biancheri ha aggiunto: ''la sostituzione di Magnaschi, qualsiasi cosa egli ritenga di affermare oggi, è stata presa unicamente sulla base di una valutazione della sua attività professionale nel periodo in cui ha tenuto la direzione dell'Agenzia, in vista di un'esigenza di rinnovamento e ammodernamento dell'agenzia stessa''. La sostituzione di Magnaschi, che aveva compiuto il sessantacinquesimo anno di età nel febbraio 2006, è stata presa in considerazione - ricorda Biancheri - dopo l'assemblea annuale dei soci dell' ANSA ed il rinnovo degli organi statutari dell'agenzia, cioè nel mese di aprile successivo. Essa è stata poi deliberata formalmente il 29 novembre dello stesso anno con voto unanime del consiglio di amministrazione, del quale sono membri gli editori di tutti i maggiori quotidiani italiani tra cui anche quello del Giornale. (ANSA)

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