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Giudiziaria 19 Lug 2006

Il senatore Casson sulle intercettazioni: "Non si può iniziare colpendo per primi i giornalisti, che rappresentano la coda del problema della violazione del segreto investigativo"

'Il vero problema e' individuare coloro che violano il segreto investigativo', dice il senatore dell'Ulivo Felice Casson. 'Come emerge dalle audizioni in corso in questi giorni presso la commissione Giustizia del Senato, il tema delle intercettazioni telefoniche e' molto delicato e controverso, soprattutto in riferimento ai contrapposti interessi in gioco', dichiara il senatore dell'Ulivo Felice Casson.

'Il vero problema e' individuare coloro che violano il segreto investigativo', dice il senatore dell'Ulivo Felice Casson. 'Come emerge dalle audizioni in corso in questi giorni presso la commissione Giustizia del Senato, il tema delle intercettazioni telefoniche e' molto delicato e controverso, soprattutto in riferimento ai contrapposti interessi in gioco', dichiara il senatore dell'Ulivo Felice Casson.

(AGI) - Roma, 19 lug. - 'Da una parte l'interesse della magistratura allo svolgimento di indagini riservate, dall'altra l'interesse pubblico ad una libera stampa. La normativa che tutela la riservatezza delle intercettazioni gia' esiste e le sanzioni gia' esistono. Il problema reale e' pero' quello -spiega Casson- della individuazione di coloro che violano il segreto investigativo. Non si puo' partire dalla coda del problema, non si possono cioe' colpire per primi i giornalisti. Bisogna andare all'origine: individuare e trovare i sistemi per impedire che i titolari del segreto vioino le norme. Di qui l'utilita' dell' indagine conoscitiva che la commissione Giustizia del Senato sta svolgendo con l'obiettivo di tutelare, da una parte, la privacy dei cittadini e, dall'altra, di garantire la riservatezza e l'efficienza delle indagini'. (AGI)

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