È stato presentato il 3 novembre 2025 nella sede della Federazione nazionale della Stampa italiana a Roma il VII Rapporto “Illuminare le Periferie – Osservatorio Esteri”, promosso da Cospe, Osservatorio di Pavia, Fnsi e Usigrai, in collaborazione con Articolo 21. 
Dal rapporto emerge come stia continuando a crescere l’attenzione sugli esteri nell’agenda mediatica dei tg nazionali. Nel 2024 e nei primi mesi del 2025 i telegiornali italiani hanno trasmesso 22.594 notizie di esteri, pari al 38% del totale, uno dei livelli più alti dal 2012.
La guerra a Gaza ha dominato l’agenda: dal 7 ottobre 2023 ad aprile 2025 sono stati trasmessi 5.750 servizi, pari a circa un quinto (21%) delle notizie estere, ma l’impossibilità di ingresso dei giornalisti internazionali nella Striscia lo ha reso un genocidio raccontato solo dal sacrificio degli oltre 200 giornalisti palestinesi uccisi dall’8 ottobre ad oggi.
«È un paradosso crudele – ha detto Anna Meli, presidente di Cospe - chi vive dentro una guerra e la racconta sulla propria pelle viene spesso considerato meno credibile di chi la osserva da lontano. Un cortocircuito che ci interroga tutte e tutti ed è per questo che chiediamo al giornalismo italiano di decolonizzazione dello sguardo mettere in discussione la nostra idea di chi è autorizzato a parlare, di chi definisce cosa è umano, cosa è “civile”, chi merita di essere ascoltato».
Lo sguardo e l’attenzione dei TG italiani continua invece ad essere eurocentrico. Il 95% dello spazio informativo è stato dedicato al Nord del mondo (Europa, Nord America, Asia), mentre Africa e America Latina insieme hanno raccolto appena il 5%. L’Africa in particolare è scesa dall’11% del 2013 all’1,5% nel 2024/25.
Nei talk show e nei programmi di approfondimento, analizzati per la prima volta nel rapporto 2025, relativamente alla guerra su Gaza, emerge che il 93% delle voci ascoltate è stato italiano, con uno spazio marginale concesso a palestinesi direttamente coinvolti nel genocidio.
Nell’introduzione al Rapporto, si richiama inoltre la necessità di decolonizzare lo sguardo mediatico, per superare una narrazione autoreferenziale che marginalizza interi continenti e milioni di persone, riducendo le società civili del Sud globale a oggetti di cronaca anziché soggetti di trasformazione.
«Sono contento che questa presentazione si sia svolta qui nella nostra sede – ha osservato nel corso del suo intervento di chiusura il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani -. “Illuminare le periferie” non è una pagella, ma uno strumento che serve per passare dalla percezione al dato. Questo percorso ha portato a dei risultati: rispetto ad alcuni anni fa degli avanzamenti ci sono». 
PER APPROFONDIRE
È possibile scaricare il VII Rapporto “Illuminare le Periferie” a questo link. (anc)