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Fnsi 10 Nov 2004

Inpgi-Riffeser. La segreteria della Fnsi: "Una scelta dannosa per la solidità e l’autonomia dell’Istituto previdenziale" (tutte le prese di posizione della maggioranza e delle opposizioni nello spazio sotto)

Inpgi-Riffeser. La segreteria della Fnsi: "Una scelta dannosa per la solidità e l’autonomia dell’Istituto previdenziale" (tutte le prese di posizione della maggioranza e delle opposizioni nello spazio sotto)

Inpgi-Riffeser. La segreteria della Fnsi: "Una scelta dannosa per la solidità e l’autonomia dell’Istituto previdenziale" (tutte le prese di posizione della maggioranza e delle opposizioni nello spazio sotto)

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “La segreteria della Federazione nazionale della stampa italiana esprime la propria protesta per la mancata approvazione, da parte del Consiglio d’amministrazione dell’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, di una delibera che avrebbe autorizzato l’Istituto a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro il decreto del ministero del Lavoro con la quale si concede alla Poligrafici Editoriale (editrice de il Resto del Carlino, La Nazione, il Giorno e Qn) lo stato di crisi con la conseguente possibilità di prepensionare 30 giornalisti. I costi di questa operazione sono a totale carico dell’Inpgi. La delibera è stata respinta con il voto negativo determinante di alcuni componenti giornalisti del Cda che hanno condiviso le argomentazioni dei rappresentanti degli editori e del governo. Quegli stessi editori e quello stesso governo che, contrariamente, a quanto sostengono le componenti di minoranza “Stampa democratica” e Puntoacapo”, nulla hanno finora fatto di concreto, nonostante le reiterate richieste della Fnsi e uno sciopero dei giornalisti, per modificare la legge che impone all’Inpgi di farsi totalmente carico degli stati di crisi. Ad avviso della segreteria della Fnsi, la delibera proposta dal Presidente dell’Inpgi, Gabriele Cescutti, era corretta, legittima e giusta. Si trattava, anzi, di un’ottima iniziativa tesa a contestare la reiterata prassi della Poligrafici Editoriale di far pagare alle casse della categoria i propri progetti di riduzione del costo del lavoro. Infatti, di niente altro si tratta poiché per sua stessa, conclamata, affermazione, la Poligrafici non si trova affatto in situazione di crisi e di difficoltà. Più volte i vertici aziendali hanno diffuso comunicazioni nelle quali si esaltano le proprie performance economico-finanziarie nel settore editoriale. In più, in concomitanza con la concessione dello stato di crisi, l’azienda ha assunto nuovi redattori. Il voto dei colleghi in questione (peraltro tutti facenti riferimento a componenti di minoranza nel sindacato) è tanto più sorprendente se si tiene conto che proprio il Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi ha approvato il bilancio dell’Istituto nel quale si evidenzia come il costo degli stati di crisi e dei prepensionamenti sia tale da incidere sulla spesa previdenziale al punto da far sì che se oggi il rapporto tra entrate contributive e spese previdenziali dell’Inpgi è pari al 91,7 senza il peso dei prepensionamenti tale rapporto migliorerebbe nettamente scendendo all’86,9. Amministratori oculati avrebbero dovuto tener conto anche di questi dati, oltre al fatto che la Poligrafici costituisce un caso di uso improprio della normativa, ma che proprio per questo rappresenta un pessimo precedente per chi volesse, al di fuori di ogni vera crisi documentata, ricorrere alle casse dell’Istituto per pianificare la propria gestione corrente. Il Sindacato dei giornalisti esprime solidarietà al Presidente dell’Inpgi e rinnova l’impegno ad opporsi a scelte dannose per la solidità economica e l’autonomia previdenziale dell’intera categoria dei giornalisti, mettendone in discussione i meccanismi di solidarietà. Su questa linea si è mosso il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, nell’esprime il suo voto favorevole nell’ambito del Consiglio d’amministrazione dell’Istituto”.

@fnsisocial

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