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Simona Sala durante la trasmissione di Rai3 'Titolo quinto'
Online 17 Gen 2021

Messaggi di odio contro Simona Sala, la solidarietà  del sindacato

Usigrai, Cdr, Cpo Fnsi, Cpo Usigrai e associazione Giulia Giornaliste al fianco della direttrice di Giornale Radio - Radio1, attaccata sui social a seguito del confronto televisivo con il leader della Lega, Matteo Salvini, venerdì 15 gennaio 2021, durante la trasmissione di Rai3 'Titolo quinto'.

Usigrai e Cdr del Giornale Radio Rai esprimono «sdegno per i messaggi di odio contro la direttrice Simona Sala pubblicati sul web a seguito del confronto televisivo di venerdì 15 gennaio 2021 con il leader della Lega, Matteo Salvini, e a seguito del tweet pubblicato dallo stesso Salvini in chiusura di trasmissione». Così i rappresentanti sindacali che, in una nota, rilevano: «Fare le domande è parte essenziale del lavoro di tutti noi giornaliste e giornalisti della Rai servizio pubblico. E, ci spiace per il leader della Lega Matteo Salvini, le domande continueremo a farle. E certo non intimidisce nessuno la 'Bestia' scatenata ad arte con un tweet contro la direttrice del Giornale Radio e di Radio 1, Simona Sala, alla quale va la nostra solidarietà».

Anche le Commissioni pari opportunità di Fnsi e Usigrai e l'associazione Giulia Giornaliste esprimono «solidarietà alla collega Simona Sala, direttrice del Giornale Radio Rai e di Radio 1, vittima di un violento attacco su Twitter dopo un messaggio pubblicato da Matteo Salvini, evidentemente irritato dalle domande che Sala non gli ha risparmiato durante la trasmissione televisiva di Rai3 'Titolo quinto'».

Il meccanismo, osservano le Cpo e Giulia, «è sempre lo stesso: si lancia un attacco e l'orda violenta si scatena. Sappiamo che Simona Sala, come tante altre giornaliste vittime di odio sul web, non si lascerà intimorire e proseguirà a testa alta a fare domande, anche quelle scomode». Cpo Fnsi, Cpo Usigrai e Giulia Giornaliste «sono al fianco di Simona e di tutte le colleghe e i colleghi che ogni giorno fanno informazione con grande professionalità» e ribadiscono «la necessità di intervenire contro la macchina dell'odio».

@fnsisocial

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