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Milano, niente telecamere al processo a Francesco Barachetti. Il Cdr della Tgr Rai: «Grave errore»
Libertà di informazione 15 Apr 2021

Milano, niente telecamere al processo a carico di Francesco Barachetti. Il Cdr della Tgr Rai: «Grave e sbagliato»

Il 'no' dei giudici alla presenza delle tv in aula nel procedimento a carico dell'imprenditore per la vicenda della compravendita del capannone di Cormano acquistato dalla Fondazione Lombardia Film Commission fa scattare la reazione dei rappresentanti sindacali. «Così si nega ai cittadini il diritto a essere informati», rilevano.

«Grave e sbagliata». Così il Comitato di redazione della Tgr Rai della Lombardia giudica la decisione della presidente della Settima sezione penale del Tribunale di Milano, Ombretta Malatesta, di negare la presenza delle telecamere in aula per seguire il filone del procedimento a carico di Francesco Barachetti, imputato per il caso Lombardia Film Commission. Secondo i giudici, rileva il Cdr, la presenza fisica delle telecamere in aula potrebbe "costituire pregiudizio al sereno svolgimento del processo e condizionare involontariamente i testimoni".

«Ma vietare le riprese audio e video – incalzano i rappresentanti sindacali – impedisce una completa documentazione del processo, l'unico su quella vicenda a rito ordinario, e nega ai cittadini il diritto costituzionale a essere informati. Peraltro la motivazione che nega l'accesso alle telecamere, è la stessa addotta a Lamezia Terme nel corso del maxi-processo alla 'ndrangheta 'Rinascita-Scott'. In quel caso, i giudici hanno rivisto, almeno in parte, tale scelta consentendo una copertura video del dibattimento».

Di qui l'augurio del Cdr che «anche la Settima sezione penale del tribunale di Milano, possa rivedere la propria decisione».

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