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La sede Rai di viale Mazzini a Roma
Servizio pubblico 25 Apr 2016

Nomine esterne in Rai, l'Usigrai annuncia un esposto all'Autorità  anticorruzione

Botta e risposta tra Usigrai e Rai dopo le nuove nomine annunciate nei giorni scorsi dai vertici dell'azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. Il sindacato dei giornalisti annuncia un esposto all'Autorità  anticorruzione, l'azienda replica di aver «rispettato lo Statuto e il Piano triennale anticorruzione», ma l'Unione sindacale non ci sta e rilancia: «Le regole si rispettano sempre e per intero».

L’Usigrai presenterà un esposto all’Autorità nazionale anticorruzione, e per conoscenza alla Corte dei Conti, per chiedere di verificare se tutte le nomine esterne siano state fatte nel rispetto delle procedure che la stessa Rai si è dato nel Piano triennale anticorruzione. Questo l'epilogo della vicenda delle nuove nomine annunciate dai vertici dell'azienda concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo che avevano da subito suscitato la reazione del sindacato dei giornalisti. L'esecutivo dell'Usigrai ribadisce poi «quanto il sindacato ha sempre chiesto: prima di assumere esterni è necessario verificare “preventivamente” che all’interno non ci siano professionalità “adeguate in termini qualitativi e quantitativi” al profilo che si cerca», e denuncia: «Di fronte al silenzio della Rai, e all’assenza di qualunque spiegazioni delle scelte fatte, siamo costretti a rivolgerci alle autorità competenti affinché facciano chiarezza».

La risposta e le spiegazioni arrivano poco dopo la nota del sindacato dei giornalisti televisivi: «Lo Statuto e il Piano Triennale Anticorruzione – scrive l'azienda - sono stati pienamente rispettati e per la prima volta nella storia della Rai i nuovi dirigenti hanno quasi tutti contratti triennali, il che consentirà di risparmiare cifre molto significative negli anni a venire. Inoltre i manager esterni assunti, alcuni dei quali in sostituzione di altri che hanno lasciato l'azienda, non sono 20 ma 17 e il loro costo non è di 8 milioni di euro, come ipotizzano i sindacati, ma di circa 4 milioni».

Ma non convincono l'Usigrai, che ribatte: «Come nel caso Riina a “Porta a Porta”, il comunicato Rai è una toppa peggiore del buco. La Rai dice che i contratti sono “quasi” tutti triennali, e che al job posting si è fatto “ampio ricorso”. Bene, noi riteniamo che le regole non si rispettino “quasi” né in maniera “ampia”: le regole si rispettano sempre e per intero. E la trasparenza la si pratica non a giorni alterni. Detto questo, francamente noi non siamo appassionati della polemica, sarà l’Anac a decidere se le regole sono state violate o meno. E la Corte dei conti a valutare, di conseguenza, l’eventuale danno erariale».

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