«L'educazione è ciò che rende attiva e trasformativa la pari dignità di tutti gli esseri umani, promuovendone un'effettiva cittadinanza locale e globale, nel segno della partecipazione, della solidarietà e della libertà. Per questa ragione l'educazione ad abitare gli ambienti digitali e al rapporto critico con le intelligenze artificiali è essenziale e non va separata dallo sviluppo integrale delle persone e delle comunità». Così papa Leone ricevendo in udienza, venerdì 7 novembre 2025, i membri dell'Advisory Board della Rcs Academy.
«A tale scopo - avverte il Pontefice - occorre evitare che nel sovraccarico di informazione e nel vuoto di sapienza crescano nuove forme di disumanizzazione e di manipolazione, che, mascherandosi, spaccino lo sfruttamento per cura e la menzogna per verità. Il vostro lavoro appare perciò duplice: si tratta di informare responsabilmente e, al tempo stesso, di mettere i vostri destinatari in condizione di valutare criticamente ogni cosa, per distinguere i fatti dalle opinioni, le notizie vere da quelle false. Riconoscere e rendere accessibili le logiche che generano i messaggi è essenziale per agire con coscienza e responsabilità nella costruzione d'insieme del discorso pubblico».
In un altro passaggio del discorso, il pontefice ammonisce poi: «L'economia della comunicazione non può e non deve separare il proprio destino da quello della verità. Trasparenza delle fonti e della proprietà, accountability, qualità, chiarezza e obiettività sono le chiavi per aprire davvero a tutti i popoli il diritto di cittadinanza. Un'affermazione solo formale di questo diritto apparirebbe altrimenti una ferita alla società umana e un tradimento dei suoi membri più deboli o emarginati».
Quindi l'invito a «non dimenticare il messaggio che, dal suo ultimo ricovero ospedaliero, Papa Francesco indirizzò al direttore del Corriere della Sera» sulla necessità di «disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra». Parole dalle quali, «attingiamo l'appello alla responsabilità e all'onestà nell'adempimento dei rispettivi ruoli, per costruire insieme l'informazione del futuro. In quest'impresa servono creatività e capacità di visione. Serve un pensiero lungimirante e costruttivo, che liberi la comunicazione dalla fretta delle mode, dalla parzialità degli interessi, dalla polemica che non educa all'ascolto».
Infine, «le 'cose nuove' che dobbiamo affrontare - aggiunge Leone - chiedono pensieri nuovi e nuove prospettive, capaci di coinvolgere chi invece viene escluso o strumentalizzato da logiche di potere. Ecco la sfida per chi mette in circolo 'notizie'. Il mondo ha bisogno di imprenditori e comunicatori onesti e coraggiosi, che abbiano cura del bene comune». (mf)