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Rai 02 Giu 2005

Rai, i giornalisti confermano lo sciopero di sabato 4 giugno: "Non ci faremo affossare da chi ha come unico indirizzo chiaro quello di asservire azienda e governo". Il comunicato dell'Usigrai e la risposta dell'Azienda

I giornalisti della Rai confermano lo sciopero audio-video indetto per sabato 4 giugno. La mozione è stata approvata all'unanimità dall'assemblea dei comitati di redazione delle testate di Saxa Rubra.

I giornalisti della Rai confermano lo sciopero audio-video indetto per sabato 4 giugno. La mozione è stata approvata all'unanimità dall'assemblea dei comitati di redazione delle testate di Saxa Rubra.

I giornalisti della Rai confermano lo sciopero audio-video indetto per sabato 4 giugno. La mozione è stata approvata all'unanimità dall'assemblea dei comitati di redazione delle testate di Saxa Rubra. «La politica - denunciano in un documento le rappresentanze sindacali dei giornalisti Rai - resta incapace di dare un vertice stabile al servizio pubblico radiotelevisivo. È l'ultimo atto in una ormai lunga stagione di pesanti tentativi per condizionare e assoggettare l'informazione della Rai». Ma i giornalisti del servizio pubblico «non hanno intenzione di assistere inerti alla dissoluzione di un patrimonio di tutti i cittadini italiani: non ci faremo affossare». «La rinuncia alla trasmissione completa dei Mondiali di Calcio e con questa l'arretramento rispetto ad una delle caratteristiche fondanti del servizio pubblico - si legge ancora nel documento approvato dall'assemblea dei cdr - è la rappresentazione più visibile dei primi effetti della legislazione vigente. La volontà di asservire la Rai alla politica, e ai governi di oggi e domani, è l'unico chiaro indirizzo per il nostro futuro». «Ma non basta - aggiungono i cdr Rai - Le rinunce fatte nel corso dell'ultimo anno per mancati aggiornamenti tecnologici, per sostituzioni sempre rimandate dei vuoti d'organico e la complessiva perdita di competitività della Rai da ieri sono anche valutabili in cifre da sottarre alla tv pubblica. Il 70% (pari a 80 milioni di euro) del tanto sbandierato risultato positivo dell'esercizio Rai 2004 è finito nelle casse del ministero del Tesoro. La Rai è oggi un'azienda pubblica da controllare, all'occorrenza imbavagliare e 'scippare' in attesa di poterla privatizzare». L'assemblea dei cdr delle testate Rai ha approvato, sempre all'unanimità, un altro documento nel quale rivolgono «un appello a tutte le organizzazioni sindacali operanti in Rai ed alla Fnsi per concertare iniziative comuni capaci di contrastare il declino del servizio pubblico». «L'inesistenza in Italia di una seria normativa antitrust (presente invece in tutti i Paesi europei), la perdurante incapacità della politica di nominare i vertici aziendali, la perdita dei diritti sportivi, il sostanziale blocco del canone, lo storno di gran parte degli utili del 2004 a beneficio del Tesoro e a scapito di investimenti sul prodotto e sulle tecnologie - si legge - costituiscono una serie concordante di fatti che deve avere una risposta immediata e severa all'insegna dell'unità». (Adnkronos) Questo il testo del comunicato Usigrai che, in vista dello sciopero dei giornalisti Rai del 4 giugno, è stato letto nelle principali edizioni dei giornali Rai. ''Sabato prossimo noi giornalisti della Rai saremo in sciopero. Ci scusiamo fin d'ora con i telespettatori (i radioascoltatori), ma non abbiamo altro mezzo per condividere con tutto il paese lo sconcerto e la rabbia per come il servizio pubblico in questi giorni viene umiliato. Lasciato ancora una volta senza governo per la feroce contesa intorno al suo controllo, spogliato del 70% degli utili raccolti, privato di grandi opportunita' come l'offerta intera dei Mondiali di calcio. E' uno scenario persino piu' drammatico di quel che avevamo temuto, in termini di lottizzazione, di asservimento al governo, ai partiti, agli interessi della concorrenza. Noi non ci rassegniamo allo smantellamento del servizio pubblico, convinti di interpretare l'opinione della grande maggioranza degli italiani''. (ANSA) La Rai ha il bilancio ''in attivo'', e' ''prima negli ascolti'' e ''trasmettera' le 25 partite piu' importanti dei mondiali di calcio 2006''. In questi termini l'azienda replica alla nota dell'Usigrai, relativa alle ragioni dello sciopero del giornalisti del 4 giugno, che sara' letta questa sera e domani nei tg e nei gr. ''L'azienda - si legge nel comunicato di Viale Mazzini - sottolinea che c'e' un Cda legittimamente nominato che opera avendo come primo obiettivo, proprio come l'Usigrai, l'affermazione del ruolo e della funzione del servizio pubblico. La Rai - continua la nota - e' prima negli ascolti, a conferma della sua leadership, e trasmettera' le 25 partite piu' importanti dei mondiali di calcio 2006, con tutti gli incontri della Nazionale italiana''. ''Il bilancio - conclude la Rai - e' in attivo e non ci sono debiti, e per quanto riguarda la destinazione degli utili come avviene in tutte le aziende del mondo, sono gli azionisti a deciderne la destinazione''. (ANSA)

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