CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Editoria 11 Nov 2015

Riforma dell’editoria, al via le audizioni in commissione Cultura alla Camera

Dopo la bocciatura della proposta del Movimento 5 Stelle di abolire i contributi all’editoria, riprende in parlamento il confronto sul tema del finanziamento pubblico. Domani cominciano, infatti, in commissione Cultura alla Camera le audizioni informali sulle proposte presentate dall’onorevole Coscia e dall’onorevole Pannarale. Due testi che gli stessi relatori auspicano possano confluire in un unico documento.

Dopo la bocciatura della proposta del Movimento 5 Stelle di abolire i contributi all’editoria, riprende in parlamento il confronto sul tema del finanziamento pubblico. Domani cominciano, infatti, in commissione Cultura alla Camera le audizioni informali sulle proposte presentate dall’onorevole Coscia e dall’onorevole Pannarale. Due testi che gli stessi relatori auspicano possano confluire in un unico documento.

In commissione Cultura alla Camera riprende il confronto sulla riforma dell’editoria. Dopo la bocciatura della proposta di abolizione del finanziamento pubblico, avanzata dal Movimento 5 Stelle, cominciano domani, infatti, le audizioni informali di esperti sui due testi presentati dall’onorevole Coscia (Pd) e dall’onorevole Pannarale (Sel).
La prima novità è dunque la presentazione di una ulteriore proposta di legge, depositata il 5 ottobre, che va ad affiancarsi a quella presentata il 22 settembre 2015 a firma dei deputati Coscia, Rampi ed altri, con la quale il nuovo testo condivide almeno parte del titolo: “Istituzione del Fondo per il diritto all’informazione e per il finanziamento pubblico dell’editoria”.
In questa seconda proposta, però, non si fa riferimento alle “deleghe al governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all’editoria”, come nel primo testo. E, sempre nel nuovo provvedimento, tornano tra i potenziali beneficiari del finanziamento le imprese che editano organi di informazione dei partiti politici, così come compaiono riferimenti espliciti anche alle imprese radiofoniche.
Entrambe le proposte puntano, invece, sulla qualità dei rapporti di lavoro instaurati con i dipendenti, giornalisti e non, sulle start up, con particolare attenzione alle pubblicazioni che utilizzano le nuove tecnologie e sviluppano strategie multimediali, e sulla tutele delle minoranze culturali e linguistiche.
La proposta del Pd si presenta come una riforma complessiva del sistema dell’editoria, riguardando anche – tra le altre cose – il sistema della distribuzione, i meccanismi per i prepensionamenti dei giornalisti e la riorganizzazione del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti.
La proposta di Sel focalizza maggiormente l’attenzione sul finanziamento del costituendo fondo, indicando tra le possibili fonti di introito nuove norme antielusione fiscale nell’economia digitale e un contributo di solidarietà a carico degli operatori della filiera pubblicitaria.
Si tratta, ad ogni modo, di provvedimenti compatibili tra loro: se da una parte il relatore della proposta Pd, Roberto Rampi, nel presentare il testo in Commissione ha auspicato "una convergenza verso un testo comune", anche la prima firmataria dell'altro provvedimento, Annalisa Pannarale, auspica “la convergenza di tutta la Commissione su un testo condiviso da maggioranza e opposizione".
Chi fosse interessato ad approfondire trovi qui i link alle due proposte: C. 3317 Coscia e C. 3345 Pannarale.

@fnsisocial

Articoli correlati