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Fiori di giornali in onore della giornalista Anna Politkovskaya (Foto AP / Ivan Sekretarev)
Internazionale 27 Apr 2017

Russia, è nata una nuova associazione che combatte la cultura dell'impunità 

Si chiama ”˜Libertà  di parola' e si è attivata per contrastare gli attacchi a giornalisti, attivisti e scrittori e per preservare le migliori tradizioni della società  civile russa. Il racconto di Nadezda Azhgikhina, vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti (Efj).

di Nadezda Azhgikhina*

Il primo aprile, Novaya Gazeta , giornale molto noto per le sue campagne contro le violazioni dei diritti umani, ha riferito degli arresti di massa e delle torture subite da sospetti omosessuali in Cecenia. Almeno 100 uomini gay sono stati arrestati e almeno tre sono morti a seguito di questa persecuzione.

Tre giorni dopo la pubblicazione, si è tenuta una riunione speciale di influencer e teologi alla moschea centrale di Grozny, Cecenia. Un consigliere del capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha accusato i giornalisti di Novaya Gazeta di calunnia e li ha chiamati “nemici della nostra fede e della patria”.

Al termine della riunione è stato diffuso un documento che bolla come falsa l’inchiesta di Novaya e annuncia vendetta contro “i veri istigatori”, rei di aver insultato “le secolari fondamenta della società cecena e la dignità di uomini ceceni”.

Dmitri Muratov, direttore del giornale, ha ufficialmente presentato ricorso al procuratore generale della Federazione russa contro le minacce contenute in tale presa di posizione. L’addetto stampa del presidente ha rilasciato una breve dichiarazione, ricordando che tutte le diatribe vanno risolte con metodi legali. Ma ad alcuni giornalisti che hanno osato esprimere solidarietà ai colleghi sono stati a loro volta minacciati e negli uffici di Novaya è stata recapitata una busta proveniente da Grozny contenente una polvere misteriosa, sulla quale sono in corso accertamenti.

A questo punto è intervenuta l’associazione  “Libertà di parola”, con un documento in cui chiedeva di individuare e perseguire gli autori delle minacce e di porre fine alla cultura dell'impunità in generale. La dichiarazione è stata firmata da diverse decine di scrittori, giornalisti, studiosi e filologi, tra cui il premio Nobel per la letteratura Svetlana Alexievich, Vladimir Voinovich e Ludmila Ulitskaya. Allo stato attuale, l'associazione ha quasi 100 membri, scrittori, giornalisti ed editori, e il numero cresce di giorno in giorno.

Paradossalmente, 26 anni dopo l'abrogazione della censura e la conferma della libertà di parola come uno dei principi costituzionali fondamentali, la Russia non ha un'organizzazione che costantemente e attivamente difenda il diritto alla libertà di parola e di creatività letteraria. I numerosi attacchi ai giornalisti, la censura, le minacce e le altre violazioni dei diritti che vengono segnalati ogni settimana dalla Fondazione per la Difesa della Glasnost non sono valutati correttamente e nella maggior parte dei casi gli autori non vengono puniti. Quasi tutte le tragedie hanno avuto inizio con le minacce. È andata così anche nel caso di Anna Politkovskaya, Natal'ja Estermirova e di altre decine di giornalisti uccisi.

L’organizzazione “Libertà di parola” rappresenta il desiderio di consolidare le forze attive nella comunità creativa e di resistere alle varie forme di censura e all'avanzata del fondamentalismo e contrastare la cultura dell'impunità nella società.

Ora la commissione d'inchiesta ha iniziato ad occuparsi delle minacce a Novaya Gazeta. I lavori procederebbero più velocemente se molti altri giornalisti si attivassero in difesa dei colleghi. In ogni caso, “Libertà di parola” continuerà a ricordare alla gente che la solidarietà e la trasparenza sono le armi principali nella lotta contro l'impunità.


*Nadezda Azhgikhina è vicepresidente della Federazione europea dei giornalisti (Efj). L’articolo originale è disponibile in lingua inglese a questo link.

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