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Internazionale 02 Ott 2006

Sugli autobus free-press abusiva, polemiche a Londra

Gli autobus di Londra dichiarano guerra alle free-press. La società che gestisce i trasporti cittadini, la Transport for London, ha infatti ufficialmente chiesto agli autisti dei celebri bus rossi della capitale britannica di fare attenzione a quanti salgono sul mezzo pubblico con l’intenzione di distribuire copie dei vari giornali gratuiti presenti a Londra.

Gli autobus di Londra dichiarano guerra alle free-press. La società che gestisce i trasporti cittadini, la Transport for London, ha infatti ufficialmente chiesto agli autisti dei celebri bus rossi della capitale britannica di fare attenzione a quanti salgono sul mezzo pubblico con l’intenzione di distribuire copie dei vari giornali gratuiti presenti a Londra.

Illegalmente: nessuna delle tre free-press (Metro, edito dall’Associated Newspapers, il London Paper, della News International, o City AM, appartenente al gruppo dell’Independent) ha infatti sottoscritto un contratto con la Tfl che preveda la distribuzione sugli autobus. “Non c’è alcun contratto firmato, non lo dovrebbero fare – ha commentato un portavoce dell’azienda – E’ un problema del quale siamo a conoscenza, e stiamo cercando di prendere le contromisure”. Il fatto, spiegano dalla Tfl, è che gli autisti non sono fisicamente in grado di rimuovere i giornali fin quando non arrivano nel deposito, e possono al massimo limitarsi a un richiamo verbale nei confronti dei trasgressori. Così l’azienda dei trasporti sta pensando di registrare le immagini riprese dalle telecamere a circuito chiuso presenti sui bus per poi intraprendere un’azione legale contro chi dovesse “dimenticare” sui propri mezzi copie delle varie free-press. Dei tre quotidiani gratuiti londinesi Metro è l’unico ad avere sottoscritto un accordo con la Tfl, che però non prevede la distribuzione sui mezzi di terra, ma solo nella metropolitana. Dove comunque non mancano i problemi: tempo fa infatti il giornale è stato costretto a spillare le proprie pagine in modo che queste non si disperdessero nei vagoni e sui binari, creando un problema non indifferente per gli addetti alle pulizie e innalzando il rischio che potesse svilupparsi un incendio. (9Colonne)

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