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Taglio di 150 milioni alla Rai, dall'Usigrai richiesta di accesso agli atti al Mise e diffida al Cda
Usigrai 03 Giu 2020

Taglio di 150 milioni alla Rai, dall'Usigrai richiesta di accesso agli atti al Mise e diffida al Cda

A distanza di 4 mesi dalle sentenze sui ricorsi, «dato che non trapela alcuna informazione», i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico tornano a incalzare azienda e ministero ad adempiere gli obblighi necessari a mettere il Consiglio di Stato «in condizioni di valutare i profili di incostituzionalità  denunciati».

«Oggi sono esattamente 4 mesi dalle sentenze del Consiglio di Stato sui ricorsi sul taglio di 150 milioni alla Rai». Lo ricorda l'esecutivo dell'Usigrai che, in una nota, spiega: «Il giudice amministrativo censurò pesantemente la "totale inadempienza del ministero dello Sviluppo Economico, che non ha svolto un'adeguata istruttoria sui motivi dei ricorsi". Il Consiglio di Stato "ha quindi intimato al ministero di assolvere ai propri obblighi"».

«Cosa è accaduto in questi 4 mesi?», chiede l'Usigrai. «Dal 3 febbraio – prosegue la nota – era già passato un mese prima del lockdown. E anche dopo il blocco, poi le attività sono riprese. Cosa ha fatto il Mise? E la Rai cosa ha fatto per sollecitare il Mise a compiere i propri obblighi, a tutela del patrimonio aziendale? E in questo momento più che mai la Rai Servizio Pubblico è chiamata a investimenti per fronteggiare le nuove esigenze al servizio del Paese».

Dato che non trapela alcuna informazione, incalzano i rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico, «oggi abbiamo mandato una richiesta di accesso agli atti al Mise, e anche una diffida al Cda della Rai affinché agisca per pretendere che il Mise adempia ai propri obblighi. Solo così il Consiglio di Stato sarà presto in condizioni di valutare i profili di incostituzionalità denunciati con i 3 ricorsi».

@fnsisocial

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