Nell'ultima settimana, altre sei persone sono state detenute in Venezuela per motivi politici, portando il totale a 940 secondo le ultime cifre dell'Ong che difende i diritti dei detenuti, Foro Penal. Tra questi, 20 sono giornalisti e, come riporta l’agenzia Ansa sabato 5 luglio 2025, si è alzata la voce del Collegio venezuelano dei giornalisti, del Sindacato dei lavoratori della stampa (Sntp) e del Circolo dei reporter grafici del Venezuela per chiederne la liberazione.
Nella Casa Nazionale dei Giornalisti, a Caracas, si sono riuniti comunicatori, organizzazioni civili, rappresentanti della Chiesa cattolica e familiari dei giornalisti detenuti. «Almeno 40 giornalisti e lavoratori della stampa sono perseguitati in Venezuela: 20 sono in carcere, 12 sono sottoposti a misure cautelari e 8 sono interrogati o hanno ordini di cattura contro di loro", ha informato il segretario generale del Sntp, Marco Ruiz.
«Il giornalismo - ha proseguito Ruiz - si fa con coraggio, impegno e una profonda coscienza civica. Ma in Venezuela il coraggio è stato punito, l'impegno per la verità è stato incarcerato e la coscienza viene perseguitata».
Anche Monsignor Ovidio Pérez Morales, vescovo della Diocesi di Los Teques, è intervenuto all'evento e, a nome della Chiesa cattolica, ha chiesto che la prossima canonizzazione dei primi due santi venezuelani, Madre Carmen Rendiles e José Gregorio Hernández «possa incoraggiare a risvegliare un intero movimento di apertura, lotta e lavoro per la libertà e per coloro che sono soggetti alla violazione della loro libertà, come i comunicatori sociali». (anc)