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Associazioni 21 Ott 2008

Assostampa Ligure: La disinformazione non paga Contratto, avanti con la trattativa No al disfattismo del ...“disordine”

I giornalisti e i giornalismi italiani tutti, da quelli apparentemente ancora garantiti da un contratto (scaduto) a quelli precari, free lance, sottopagati hanno bisogno di unità e di trattativa – che deve proseguire – sul contratto. Non di “DisOrdine”, nel senso della becera campagna di disinformazione lanciata contro l’Fnsi e le Associazioni di Stampa Regionali in cui si è inserito anche con attiva partecipazione l’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

I giornalisti e i giornalismi italiani tutti, da quelli apparentemente ancora garantiti da un contratto (scaduto) a quelli precari, free lance, sottopagati hanno bisogno di unità e di trattativa – che deve proseguire – sul contratto. Non di “DisOrdine”, nel senso della becera campagna di disinformazione lanciata contro l’Fnsi e le Associazioni di Stampa Regionali in cui si è inserito anche con attiva partecipazione l’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Il contratto nazionale è fondamentale, i passaggi registrati negli ultimi giorni sono importanti e andranno verificati e nel caso consolidati, con intelligenza e con il senso della ragione e della convenienza di un accordo: non un accordo per fare un accordo, ma un’intesa che apra orizzonti diversi a fronte della crisi dell’editoria già manifestatasi nel 2007 e annunciata con vari “messaggi” come ancora più dura per questa fine 2008 e 2009. Ha allora un senso la campagna disinformativa scatenata contro la dirigenza della Fnsi impegnata nel tentativo, già di per sé complicato, di rinnovare il contratto in un contesto e in momento storico di profondi cambiamenti e in una situazione di mercato non favorevole alla nostra professione e all'industria dell'editoria? Ha un senso, anzi è irresponsabile la attiva partecipazione a questa campagna da parte di una buona fetta dell’Ordine dei giornalisti che appare più impegnato a distruggere e a giocare proprie e personali partite di basso profilo, in un momento in cui dovrebbe quantomeno recitare un ruolo diverso, di credibilità, di saggezza rispetto alle devastazioni della professione verificatesi negli ultimi anni in cui l’accesso e la formazione sono state appannaggio di scuole, facoltà, corsi vari che spesso di tutto hanno fatto meno che portare a un livello reale di formazione e di aggiornamento, spesso presenti solo nei costi dei corsi. Avanti con la trattativa e con il confronto, avanti con la difficile strada intrapresa dalla Fnsi, senza alibi per nessuno. Tantomeno per i professionisti della disinformazione e del tanto peggio tanto meglio, nell’Ordine come nel sindacato. Professionisti che, spesso, sono ormai o fuori della professione attiva o ipergarantiti e ipocritamente schierati con parole d’ordine a favore dei più deboli con il solo fine di conservare le loro piccole o grandi fette o ambizioni di potere.

@fnsisocial

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