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Giudiziaria 17 Apr 2006

Caso Spezi, messaggio di solidarietà di Isf al giornalista: "Resisti". In carcere sta lavorando a un nuovo romanzo

Un messaggio di ''solidarieta''' ma anche ''un invito a resistere'', e' stato inviato dall'associazione per la liberta' di stampa Information Safety and Freedom (Isf) a Mario Spezi, il giornalista fiorentino arrestato dalla magistratura di Perugia nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del medico perugino Francesco Narducci collegata a quella sui delitti del mostro di Firenze

Un messaggio di ''solidarieta''' ma anche ''un invito a resistere'', e' stato inviato dall'associazione per la liberta' di stampa Information Safety and Freedom (Isf) a Mario Spezi, il giornalista fiorentino arrestato dalla magistratura di Perugia nell'ambito dell'inchiesta sulla morte del medico perugino Francesco Narducci collegata a quella sui delitti del mostro di Firenze

Un invito a resistere, spiega L'Isf, ''non solo per te, ma anche per la difesa di tutta la nostra categoria e la dignita' del nostro mestiere''. ''Questa Pasqua restera' come una delle pagine piu' nere non solo nella storia del giornalismo italiano - si legge nella nota -, ma anche di quella della nostra Repubblica''. ''Questa brutta vicenda - conclude l'associazione nel messaggio di auguri pasquali a Spezi - conferma quanto il nostro mestiere sia sempre sottoposto al rischio della censura, e al tentativo di mettere a tacere le voci libere e il libero esercizio della critica anche nei nostri paesi democratici''. (ANSA) Si aspettava la decisione del gip di Perugia, che ha respinto l'istanza di scarcerazione presentata dai suoi avvocati, ma la verita' ''dovra' uscire fuori, le accuse non reggono''. Queste le parole di Mario Spezi alla moglie Miriam che lo ha incontrato per la prima volta nel carcere di Perugia dopo l'arresto, avvenuto il 7 aprile scorso, per, questa l'accusa al giornalista, aver cercato di depistare le indagini sulla morte di Francesco Narducci collegate a quelle sui delitti del mostro di Firenze. Miriam Spezi si e' recata al carcere con l'avvocato Nino Filasto', che insieme ad Alessandro Traversi difende il giornalista. ''L'ho trovato bene, non ha perso il suo spirito - ha commentato la moglie, con cui Mario vive a Grassina, nelle campagne intorno a Firenze- chiama la sua cella la suite numero 2, dice che ha il servizio in camera. Certo, soffre sempre per la sua discopatia, ma il morale non e' abbattuto''. Miriam Spezi spiega che il marito sta da solo in cella e quando esce per la passeggiata e' sempre insieme ad un altro detenuto nordafricano. Puo' vedere la televisione, ma finora non ha potuto ricevere giornali e non potra' neanche leggere il Don Chisciotte che Miriam gli aveva portato stamani, nonostante che i volumi avessero la copertina morbida, ''come e' richiesto in carcere. Per questo motivo sapevo gia' che non avrebbe potuto avere una copia del suo ultimo libro sui delitti del mostro, 'Dolci colline di sangue', che mi ero portata dietro: ha la copertina rigida''. Il tempo in carcere, racconta sempre Mirian, Spezi lo trascorre anche scrivendo: ''Ha ripreso a lavorare al suo ultimo romanzo, che aveva gia' iniziato a casa. Niente a che vedere con le indagini sul maniaco di Firenze: si tratta di un romanzo sui suoi ricordi di infanzia, sulle storie, a meta' fra leggenda e realta', che sentiva raccontare quando era piccolo a Sant'Angelo in Vado, nelle Marche, dove e' nato''. La moglie di Spezi ha poi spiegato che il libro ''Dolci colline di sangue'', scritto insieme a Douglas Preston, e' uscito anticipatamente in una libreria fiorentina, che ha ricevuto 200 copie. L' uscita prevista nelle altre librerie, ha ricordato ancora Miriam Spezi, e' il 19 aprile. (ANSA)

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