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Giudiziaria 10 Set 2006

Caso Trento, l'Anm pronta al confronto con la Fnsi

«L'Anm è sempre stata interessata, e lo è tuttora, a discutere approfonditamente questi temi con giornalisti e uomini delle istituzioni». Nello Rossi, segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, «apre» alla Federazione nazionale della stampa che, all'indomani della perquisizione di tre giornali di Trento, propone di aprire un «tavolo di confronto» con le toghe sui temi sempre più controversi della cronaca giudiziaria

«L'Anm è sempre stata interessata, e lo è tuttora, a discutere approfonditamente questi temi con giornalisti e uomini delle istituzioni». Nello Rossi, segretario generale dell'Associazione nazionale magistrati, «apre» alla Federazione nazionale della stampa che, all'indomani della perquisizione di tre giornali di Trento, propone di aprire un «tavolo di confronto» con le toghe sui temi sempre più controversi della cronaca giudiziaria

«Valuteremo con attenzione la proposta di Paolo Serventi Longhi (segretario della Fnsi, ndr)», promette Rossi, che ne parlerà ai colleghi «già nella prossima Giunta. Fermo restando, naturalmente, che il potere giudiziario è potere diffuso e che i singoli pm e i singoli giudici sono i veri autori delle operazioni interpretative: l'Anm svolge solo un ruolo di dibattito e di orientamento». Quattro cronisti de l'«Adige», del «Trentino» e del «Corriere del Trentino» sono accusati di violazione del segreto istruttorio, per aver pubblicato intercettazioni relative ad un'inchiesta sul capogruppo provinciale della Margherita: a suscitare polemiche, al di là delle stesse perquisizioni, è stata soprattutto la decisione di copiare la posta elettronica di tutti i giornalisti delle testate coinvolte, non solo di quelli inquisiti. «Seguendo il costante orientamento dell'Associazione - spiega il segretario generale dell'Anm - non intendo commentare il caso concreto, anche perchè non sono noti, anzi sono tuttora controversi, importanti profili tecnici della questione. Posso solo dire che in questa materia il nostro ordinamento prevede tempestivi controlli giurisdizionali, dal Tribunale del riesame fino alla Corte di Cassazione: una situazione, questa, che può tranquillizzare tutti sul rispetto dei diritti fondamentali, a cominciare da quelli della stampa». (AGI)

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