«Io, giornalista a bordo cacciata da Flotilla». È la denuncia di Francesca Del Vecchio, cronista de La Stampa, pubblicata dal quotidiano torinese, anche online, venerdì 12 settembre 2025. «Giornalista pericolosa. È un'etichetta - scrive Del Vecchio - che non pensavo mi si potesse attribuire, quando ho accettato di raccontare l'avventura della Global Sumud Flotilla verso Gaza. Ma è ciò che è successo e che ha comportato la mia espulsione dalla missione».
Segue il racconto dei giorni che hanno preceduto la decisione degli attivisti, «per motivi di sicurezza», fino alla considerazione finale che «riguarda il ruolo del giornalismo: quando uno sguardo viene allontanato, perché non lo si considera 'utile allo scopo', si perde un'occasione. Censurare la stampa non è mai un buon segnale», rimarca Del Vecchio. «Il mio lavoro è stato considerato 'non allineato'», conclude la collega.
«Cacciare i giornalisti - rileva Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi - impedire loro di raccontare ciò che accade è una ferita alla democrazia e a tutto ciò per cui gli attivisti combattono. Capisco le precauzioni, gli inviti a non svelare dati sensibili per evitare sabotaggi; non capisco invece impedire ai giornalisti di fare il proprio mestiere secondo coscienza. L'informazione deve poter essere libera ovunque e nei confronti di chiunque. Questo pur condividendo con la collega della Stampa che la bontà della missione resta».
«Non penso - aggiunge Costante - che un articolo sul giornale possa aver svelato segreti che i servizi italiani o di altri Paesi coinvolti potevano non sapere, soprattutto dopo manifestazioni di piazza con migliaia di persone e dopo il concentramento delle barche avvenuto sotto gli occhi di centinaia e centinaia di altre. Dalla Fnsi piena solidarietà alla collega Francesca Del Vecchio, e a Flotilla l'augurio di buon vento».
Solidarietà alla collega Francesca Del Vecchio, «allontanata dalla Global Sumud Flottilla mentre cercava di esercitare la sua professione di giornalista fondata sull'articolo 21 della Costituzione italiana», viene espressa anche dal sottosegretario all'Informazione e all'Editoria, Alberto Barachini. «Il nostro governo - scrive in una nota - è dalla parte della libertà di stampa e sostiene sempre il diritto dovere di informare i cittadini». (mf)