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Giudiziaria 14 Dic 2006

Giornalisti intercettati, Grauso prosciolto per prescrizione

La corte d'appello di Cagliari ha prosciolto l'editore Nicola Grauso dall'accusa di possesso di apparecchiature adatte all'intercettazione di conversazioni telefoniche di alcuni giornalisti per prescrizione del reato.

La corte d'appello di Cagliari ha prosciolto l'editore Nicola Grauso dall'accusa di possesso di apparecchiature adatte all'intercettazione di conversazioni telefoniche di alcuni giornalisti per prescrizione del reato.

Grauso, oggi a capo del gruppo Epolis, tra il 1997 e il 1998 era editore del quotidiano di Cagliari L'Unione Sarda quando - secondo l'accusa - installò nella sua villa adiacente alla redazione di via Regina Elena, una consolle per ascoltare le telefonate di alcuni cronisti suoi dipendenti. In primo grado, l'imputato - difeso da Enrica Anedda e Alessandro Diddi - era stato condannato a due anni di reclusione: nel pubblico dibattimento era stata provata l'esistenza dell'attrezzatura. Nell'udienza d'appello celebrata stamattina, il collegio ha emesso sentenza di proscioglimento per prescrizione per il primo capo di imputazione (installazione), mentre lo ha scagionato dall'accusa di aver ascoltato i cronisti per un difetto di querela. Per gli stessi fatti è stato già giudicato con sentenza definitiva il giornalista Claudio Cugusi, che al tempo lavorava a L'Unione sarda di Grauso. Un anno fa la Cassazione ha confermato che fu lui ad acquistare l'apparecchiatura incriminata. Diversi i percorsi intrapresi da editore e giornalista: durante l'udienza preliminare del febbraio 2002, Cugusi scelse il rito abbreviato e fu condannato ad un anno con sentenza confermata dalla Cassazione. Grauso, invece, proseguì con il rito ordinario, fino alla sentenza di stamattina. (AGI)

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