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Giornalisti 28 Gen 2015

Il procuratore Mastelloni: a Trieste il cronista lo faccio io. Incriminazioni a raffica per i giornalisti che informano i cittadini

Informazioni di garanzia a raffica a Trieste per sottoporre a ferreo controllo le notizie sulle attività giudiziarie. Il procuratore Carlo Mastelloni ha deciso che i cittadini debbano essere informati di indagini, inchieste, arresti esclusivamente quando e come decide lui e quindi si è mosso di conseguenza.

Informazioni di garanzia a raffica a Trieste per sottoporre a ferreo controllo le notizie sulle attività giudiziarie. Il procuratore Carlo Mastelloni ha deciso che i cittadini debbano essere informati di indagini, inchieste, arresti esclusivamente quando e come decide lui e quindi si è mosso di conseguenza.

Il cronista di giudiziaria de Il Piccolo, Corrado Barbacini, quindi ha ricevuto quattro incriminazioni tutte assieme e con lui sono sotto accusa  un funzionario di polizia e un ufficiale dei carabinieri. Le vicende chiamate in ballo sono le più diverse: l’individuazione, 12 anni dopo un omicidio, di un possibile nuovo colpevole che gli inquirenti si fanno sfuggire tra le dita; l’arresto del responsabile di una violenza sessuale avvenuta in strada; la pubblicazione di una fotografia del bancomat di una stazione di servizio fatto saltare in aria dai rapinatori; un ulteriore episodio di violenza. Tutte informazioni che Barbacini ha appreso compiendo con impegno e scrupolo il proprio lavoro e che, correttamente, ha portato a conoscenza dei cittadini. Interventi quelli di Mastelloni, come si dice ,“a largo raggio” , che impiegano anche intercettazioni e pedinamenti pur di bloccare la possibilità dei cittadini di essere informati in modo corretto, completo e tempestivo di quanto accade. E che lasciano intravedere qualche contrasto dietro il portone della Procura. Infatti “la sola cosa più importante del rendere giustizia- dice il giurista Franco Cordero - è il vedere come il giudice la rende”. Un caso simile si è verificato negli anni Novanta a Napoli, il procuratore mise sotto indagine Gigi di Fiore de il Mattino. Una squadra di sei carabinieri lo pedinò e intercettò 24 ore al giorno per un mese di fila: alla fine il rapporto disse: è un perfetto cronista, parla con tutti. Gli anni passano ma le voglie  censorie e dirigiste si ripetono, l’importante è che i cronisti come Barbacini continuino a informare i cittadini. Con il sostegno, come in questo caso, dell’Associazione Stampa del Friuli Venezia Giulia, Ordine FVG, del Gruppo Giuliano Cronisti e dell’Unione nazionale cronisti italiani.

CDR DEL PICCOLO
Il Cdr del Piccolo esprime sconcerto e preoccupazione per il pesante attacco alla libertà di stampa da parte del procuratore capo Carlo Mastelloni e del sostituto Antonio Miggiani. Indagare un collega per aver fatto il suo dovere di cronista al servizio dei lettori rappresenta un'offesa prima di tutto alla Costituzione, ma anche alla categoria.  A Corrado Barbacini esprimiamo la solidarietà dell'intera redazione del Piccolo. La procura prima di pensare di mettere il bavaglio alla stampa dovrebbe spiegare ai cittadini come mai molte inchieste a Trieste non hanno portato risultati e quanti soldi pubblici sono stati spesi. Denaro che, è bene saperlo, è stato utilizzato anche per intercettare il telefono di un giornalista per scoprire che ha fatto con serietà e scrupolo il proprio lavoro.
Il Cdr del Piccolo

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