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Fnsi 19 Mar 2004

Inpgi: Cescutti confermato Presidente, Andriolo e Zingoni Vice Presidenti Ars per sindacato di servizio: Cescutti presidente una "cartolina" a editori e al "cambiamento"

Inpgi: Cescutti confermato Presidente, Andriolo e Zingoni Vice PresidentiArs per sindacato di servizio: Cescutti presidente una "cartolina" a editori e al "cambiamento"

Inpgi: Cescutti confermato Presidente, Andriolo e Zingoni Vice Presidenti
Ars per sindacato di servizio: Cescutti presidente una "cartolina" a editori e al "cambiamento"

L’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani comunica: Il nuovo Consiglio di amministrazione dell’Inpgi ha proceduto oggi all’elezione del Presidente dell’Istituto, del Vice Presidente vicario e del Vice Presidente in rappresentanza della Fieg. Alla votazione hanno partecipato tutti i 16 componenti del Consiglio. Presidente è stato confermato con 14 voti Gabriele Cescutti. Vice Presidente vicario è stato eletto con 15 voti Maurizio Andriolo, già componente del precedente Consiglio di amministrazione, mentre l’avv. Giancarlo Zingoni è stato confermato con 9 voti Vice Presidente in rappresentanza della Federazione Italiana Editori giornali. Coordinamento Associazioni per il sindacato di servizio INPGI, CESCUTTI PRESIDENTE UNA”CARTOLINA” AGLI EDITORI E AL “SI CAMBIA” La riconferma di Gabriele Cescutti alla presidenza dell’Inpgi accoglie il giudizio positivo e la soddisfazione delle Ars per il sindacato di servizio, prime e in epoca non sospetta, ad avere lanciato e sostenuto sia la sua candidatura, sia il programma per il futuro dell’Inpgi. Cescutti alla presidenza è anche una “cartolina” spedita a due destinatari. Gli editori - in particolare, al loro capodelegazione, Donati (“farò campagna contro Cescutti”) – così allergici a vigilanza e controlli per l’applicazione del contratto e delle sue regole, che sognano un istituto mero erogatore di pensioni e di prepensionamenti senza battere ciglio. L’opposizione che ha posto la stessa pregiudiziale (“Inpgi si cambia”: via Cescutti, largo al rinnovamento). Opposizione che ha espresso il cambiamento confermando i propri rappresentanti di lunga navigazione in incarichi previdenziali e no, preferendo la negazione della democrazia (la reiterata scelta del fare mancare il numero legale, il tentativo di tagliare fondi e contributi agli uffici regionali Inpgi) chiarendo alla fine il vero senso della tesi “Inpgi si cambia”: l’importante è il numero delle poltrone. L’accordo, pur sofferto, conferma il senso di responsabilità della maggioranza e delle Ars per il sindacato di servizio, a fronte della strategia di chi non aveva dubbi sul possibile ricorso al commissariamento e alla morte certa dell’istituto. Il programma per l’Inpgi deve in particolare prevedere, nell’ambito di quanto proposto da Cescutti  un ulteriore rafforzamento dei servizi ispettivi e di controllo al quale i colleghi e le Ars diano un sostanziale contributo di collaborazione, scelta che consentirebbe di chiarire e di sanare anche molte situazioni del mondo free lance  un ruolo di consulenza e di stretto rapporto con il sindacato nelle procedure per gli stati di crisi per la verifica delle reali situazioni economiche,  una riforma statutaria in senso federale sul modello dell’Fnsi che confermi la specificità, la pari dignità e il ruolo delle Ars medio piccole: già fin d’ora diciamo no e diremo no in tutte le sedi, a riforme che prevedano l’azzeramento del peso delle Ars rispetto alla prevalenza di altre realtà, come Roma e Milano. Non è questa una battaglia contro Roma e-o Milano, ma contro chi ritiene di essere l’ombelico del mondo giornalistico e oltre il proprio ombelico non sa guardare,  una politica del patrimonio immobiliare che confermi la logica dell’aiuto a chi è in difficoltà, ma anche dell’azzeramento di tutti gli eventuali privilegi ancora esistenti,  la ricerca di una possibile soluzione sul problema dei cumuli per le pensioni, vincolato al principio che ogni eventuale modifica non consenta agli editori prepensionamenti e ristrutturazioni camuffate: i colleghi vengono mandati via, poi sono “riassunti” a costi minori come collaboratori sfruttando le maglie di cumuli liberi o con grandi confini ecomomici. Tale situazione vanificherebbe sia ogni iniziativa sindacale di tutela per i precari, i disoccupati e gli abusivi, sia le scelte operate in passato dall’Inpgi per favorire la ricollocazione e assunzione di questi colleghi. Marcello Zinola Portavoce del coordinamento Ars per un sindacato di servizio: Associazioni della stampa di Valle d’Aosta, Liguria, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia.

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