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Unione Europea 02 Mag 2012

La scure della crisi sui media, seimila giornalisti in meno

La crisi economica non fa sconti a nessuno, neanche a chi la racconta: in Spagna dalla fine del 2008 ad oggi 6.234 giornalisti hanno perso il lavoro e molti altri lo perderanno nei prossimi mesi, con i principali quotidiani in affanno che prevedono profondi tagli. A riferirlo è la Federazione Spagnola delle Associazioni dei Giornalisti, secondo la quale 57 organizzazioni media hanno chiuso i battenti e 23 hanno licenziato personale. Non sono immuni El Pais ed El Mundo, i due principali quotidiani spagnoli, che hanno allo studio il taglio di un terzo delle redazioni.

La crisi economica non fa sconti a nessuno, neanche a chi la racconta: in Spagna dalla fine del 2008 ad oggi 6.234 giornalisti hanno perso il lavoro e molti altri lo perderanno nei prossimi mesi, con i principali quotidiani in affanno che prevedono profondi tagli. A riferirlo è la Federazione Spagnola delle Associazioni dei Giornalisti, secondo la quale 57 organizzazioni media hanno chiuso i battenti e 23 hanno licenziato personale. Non sono immuni El Pais ed El Mundo, i due principali quotidiani spagnoli, che hanno allo studio il taglio di un terzo delle redazioni.

Il quotidiano di sinistra Publico è stato costretto a circoscrivere la sua presenza al web, dopo aver dovuto interrompere la stampa a febbraio con la perdita di 160 posti di lavoro. "È la situazione più grave mai affrontata dal giornalismo in Spagna" ha commentato Elsa Gonzalez, presidente della Federazione, sottolineando che "i dati dell'ultimo trimestre sono allarmanti e le previsioni sono nere". Tutto questo ha delle conseguenza sulla qualità dell'informazione, ha aggiunto Gonzalez, dal momento che la debolezza dell'organizzazione si ripercuote sul controllo delle fonti e delle informazioni stesse.
Per questo, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, la federazione ha indetto domani manifestazioni in una quarantina di città per "chiedere migliori condizioni per i giornalisti e sensibilizzare l'opinione pubblica che un giornalismo indebolito indebolisce anche la democrazia". (MADRID, 2 MAGGIO - AGI/AFP)

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