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Unione Europea 20 Set 2010

Messico: quotidiano di Juarez, nessun cedimento davanti al crimine organizzato

Città del Messico - Il vicedirettore di 'El Diario' di Juarez, Pedro Torres, ha assicurato che il quotidiano messicano non ha alcuna intenzione di cedere di fronte al crimine organizzato. Le dichiarazioni di Torres a Radio W arrivano all'indomani del polemico editoriale dal titolo "Che volete da noi?" nel quale, in sostanza, si chiedeva ai boss del narcotraffico di spiegare cosa si poteva pubblicare e cosa no.

Città del Messico - Il vicedirettore di 'El Diario' di Juarez, Pedro Torres, ha assicurato che il quotidiano messicano non ha alcuna intenzione di cedere di fronte al crimine organizzato. Le dichiarazioni di Torres a Radio W arrivano all'indomani del polemico editoriale dal titolo "Che volete da noi?" nel quale, in sostanza, si chiedeva ai boss del narcotraffico di spiegare cosa si poteva pubblicare e cosa no.

"Non vogliamo più morti, feriti o intimidazioni, è impossibile esercitare la nostra funzione in queste condizioni, indicateci perciò cosa vi attendete da noi", affermava l'editoriale rivolto ai diversi gruppi della criminalità organizzata cittadina. Giovedì scorso in un centro commerciale di Ciudad Juarez è stato ucciso un fotografo di 21 anni, Luis Carlos Santiago Orozco, che lavorava come borsista a 'El Diario' ed è rimasto ferito gravemente un giornalista del quotidiano.

Già da diversi anni le organizzazioni della stampa hanno avvertito del rischio di 'autocensura' dei media messicani. Stando a 'Reporters sans frontieres', quest'anno sono stati assassinati 11 giornalisti in Messico. Torres ha ricordato che da quasi due anni chiede giustizia per la morte di un altro collega, Armando Rodriguez, ucciso davanti a casa. "Ora tornano a colpire nella stessa maniera –ha detto- mentre è ancora aperta la ferita di quanto accaduto ad Armando". (ADNKRONOS/DPA)

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