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Lo studio di Politics (Foto: Rai Replay)
Usigrai 14 Set 2016

Politics, l'Usigrai: «A domande precise, risposte precise: chi pagherà  per il flop?»

«A domande precise, risposte precise: chi pagherà  per il flop di Politics?» Sta tutto in una frase il comunicato con cui l'Usigrai torna, riprendendo lo slogan degli spot televisivi che hanno anticipato la nuova trasmissione di Rai3, sui risultati di ascolto del programma a cui l'azienda ha affidato il compito di rilanciare i talk show del servizio pubblico. Ieri la seconda punta ha registrato il 3,45% di share.

«A domande precise, risposte precise: chi pagherà per il flop di Politics?» Sta tutto in una frase il comunicato con cui l’Usigrai torna, riprendendo lo slogan degli spot televisivi che hanno anticipato la nuova trasmissione di Rai3, sui risultati di ascolto del programma a cui l’azienda ha affidato il compito di rilanciare i talk show del servizio pubblico.

Ieri, alla seconda puntata, la trasmissione che ha preso il posto di Ballarò, programma mandato in archivio dalla direttrice della rete Daria Bignardi, è stata seguita da 835mila spettatori, con share del 3,45%. Mentre su La7 il diretto competitor, diMartedì condotto da Giovanni Floris, al primo appuntamento della terza stagione ha collezionato 1 milione 48mila spettatori con share del 6,05%.

Rispetto alla settimana precedente, il programma di Rai3 condotto da Gianluca Semprini ha perso 453mila spettatori, con calo dello share del 2,43%. E già la scorsa settimana, all'indomani dell'esordio di “Politics”, l'Usigrai era intervenuta criticando, alla luce degli ascolti registrati, le scelte aziendali.

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