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Unione Europea 07 Lug 2014

Presidente Al-Sisi: giornalisti espulsi no condannati

I giornalisti di al-Jazeera condannati a sette anni di carcere in Egitto andavano espulsi. È l'opinione del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che a due settimane dalla condanna dei tre reporter per ''aver aiutato un gruppo terroristico'', i Fratelli Musulmani, dice che ''le condanne di diversi giornalisti hanno un effetto molto negativo''. Citato dal quotidiano al-Masry al-Youm, al-Sisi ha detto che si augurava che i giornalisti ''fossero espulsi dopo il loro arresto piuttosto che essere processati''.

I giornalisti di al-Jazeera condannati a sette anni di carcere in Egitto andavano espulsi. È l'opinione del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, che a due settimane dalla condanna dei tre reporter per ''aver aiutato un gruppo terroristico'', i Fratelli Musulmani, dice che ''le condanne di diversi giornalisti hanno un effetto molto negativo''. Citato dal quotidiano al-Masry al-Youm, al-Sisi ha detto che si augurava che i giornalisti ''fossero espulsi dopo il loro arresto piuttosto che essere processati''.


Al-Sisi non indica mai per nome i giornalisti a cui fa riferimento, ovvero l'australiano Peter Greste, e l'egiziano-canadese Mohamed Fahmy e l'egiziano Baher Mohamed, tutti reporter di al-Jazeera e tutti condannati il 23 giugno a sette anni con l'accusa di aver aiutato i Fratelli Musulmani e di aver diffuso ''notizie false''. (IL CAIRO, 7 LUGLIO - ADNKRONOS/AKI)

ARRESTATI LO SCORSO DICEMBRE CON L'ACCUSA DI FAVORIRE IL TERRORISMO
TRE GIORNALISTI DI AL JAZIRA CONDANNATI A SETTE ANNI

Sono stati condannati a sette anni di reclusione i tre giornalisti dell'emittente satellitare Al Jazira arrestati lo scorso dicembre con l'accusa di favorire il terrorismo e di costituire un pericolo per la sicurezza nazionale. La sentenza è stata emessa dai giudici del tribunale penale del Cairo nei confronti del capo dell'ufficio di corrispondenza del canale in lingua inglese di Al Jazira, Mohamed Fahmy, del produttore televisivo Baher Mohamed e del giornalista australiano Peter Greste.
Negli scorsi mesi, l'arresto dei tre aveva già provocato aspre critiche da parte della comunità internazionale nei confronti delle autorità egiziane. Al Jazira, di proprietà qatariota, è considerata vicina al movimento dei Fratelli musulmani, messo fuori legge in Egitto lo scorso dicembre. (IL CAIRO, 23 GIUGNO - AGI/NOVA)

EGITTO: CONDANNATI 3 GIORNALISTI AL JAZIRA, CORO DI PROTESTE

Sono stati condannati da 7 a 10 anni di carcere i tre giornalisti di Al Jazira, tra cui l'australiano Peter Greste, arrestati lo scorso dicembre in Egitto, con l'accusa di favorire il terrorismo e di costituire un pericolo per la sicurezza nazionale. Il caso ha suscitato una bufera internazionale. Gran Bretagna e Olanda hanno convocato per protesta l'ambasciatore egiziano e il ministro degli Esteri olandese, Frans Timmermans, ha annunciato che solleverà la questione alla riunione con i colleghi dell'Ue a Lussemburgo.
"Costernazione" è stata espressa dal ministro degli Esteri australiano che si è detto "sconvolto" dal verdetto: "Siamo profondamente sbigottiti", ha sottolineato Julie Bishop, "il governo australiano non può semplicemente capire la sentenza basata sulle prove che sono state presentate sul caso".
Al Jazira, l'emittente panaraba con sede in Qatar, ha definito la condanna "contraria a ogni logica e parvenza di giustizia", sostenendo he "non c'è alcuna giustificazione" per trattenere in carcere i suoi giornalisti.
L'australiano Greste e Mohamed Fadel Fahmy, reporter con doppio passaporto egiziano e canadese, sono stati entrambi condannati dal tribunale del Cairo a 7 anni di prigione, mentre al producer Baher Mohamed sono stati inflitti in totale 10 anni (sette piu' tre). I tre fanno parte dei 20 imputati in un processo che ha innescato dure critiche internazionali alla censura e alla repressione messe in atto dal governo egiziano contro la libertà di informazione. Altri undici imputati, fra cui tre giornalisti stranieri, sono stati processati in contumacia e condannati a 10 anni.
Le autorità egiziane considerano l'emittente satellitare come la voce del Qatar e accusano Doha di sostenere i Fratelli Musulmani, messi al bando in Egitto. Le condanne arrivano all'indomani della visita a sorpresa al Cairo del segretario di Stato americano, John Kerry, che aveva invitato il presidente al Sisi a rispettare la libertà d'opinione e di stampa e a dare un'impronta democratica al nuovo Egitto. (IL CAIRO, 23 GIUGNO - AGI/AFP)

EGITTO: CAMERON SCONVOLTO DA CONDANNE, CONVOCATO AMBASCIATORE A LONDRA

Il primo ministro britannico, David Cameron, è "completamente sconvolto" dalla condanna a sette anni di carcere per tre giornalisti di al Jazeera English in Egitto. Lo ha detto una portavoce di Downing Street, mentre il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha reso noto con un tweet di aver convocato l'ambasciatore egiziano a Londra.
"Noi siamo particolarmente preoccupati dalle notizie riguardo alle procedure del processo, a partire dal fatto che la prova principale a carico non è stata resa accessibile al team dei legali della difesa", ha detto la portavoce di Cameron. Anche il segretario generale dell'Unione nazionale dei giornalisti britannici, Michelle Stanistreet, ha condannato la sentenza emessa in Egitto come "una decisione offensiva travestita in atto di giustizia emesso da un tribunale fantoccio".
I tre giornalisti di al Jazeera, il giornalista australiano Peter Greste e i suoi colleghi Mohamed Fadel Fahmy e Baher Mohamed, erano stati arrestati lo scorso dicembre dalle forze di sicurezza egiziane insieme ad altri 16 giornalisti locali con l'accusa di diffondere notizie false e sostenere i Fratelli Musulmani, considerati ora in Egitto un'organizzazione terroristica. (LONDRA, 23 GIUGNO - ADNKRONOS/DPA)

EGITTO: SISI, NON INTERFERIRÒ CON CONDANNA GIORNALISTI AL JAZIRA

Il nuovo presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha affermato che non interferirà con la condanna a pene dai 7 ai 10 anni di tre giornalisti di Al Jazira, un caso giudiziario che ha innescato una bufera internazionale. "Rispetteremo l'indipendenza del potere giudiziario e non criticheremo i giudici", ha detto Sisi. Gli Stati Uniti e diversi Paesi europei hanno protestato duramente per la condanna , sollecitando un provvedimento di grazia per i tre giornalisti. Fonti della presidenza egiziana hanno spiegato che un provvedimento di clemenza è possibile solo dopo che la condanna sarà diventata definitiva.
I tre giornalisti, tra cui l'australiano Peter Greste, arrestati lo scorso dicembre in Egitto, erano accusati di favorire il terrorismo e di costituire un pericolo per la sicurezza nazionale. (IL CAIRO, 24 GIUGNO - AGI/REUTERS)

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