I giornalisti devono reagire in maniera forte di fronte alla 'censura' e chiedere il rispetto totale della libertà di espressione e di satira, insieme all'arretramento dei partiti dal sistema radiotelevisivo: non ha usato mezzi termini nei confronti dell'informazione e della sinistra Sabina Guzzanti, che, insieme a Marco Travaglio, Giulietto Chiesa e Michele Santoro, a conclusione della seconda giornata del Forum di Gubbio, ha animato un dibattito 'notturno' seguito alla proiezione del film 'Viva Zapatero'.
I giornalisti devono reagire in maniera forte di fronte alla 'censura' e chiedere il rispetto totale della libertà di espressione e di satira, insieme all'arretramento dei partiti dal sistema radiotelevisivo: non ha usato mezzi termini nei confronti dell'informazione e della sinistra Sabina Guzzanti, che, insieme a Marco Travaglio, Giulietto Chiesa e Michele Santoro, a conclusione della seconda giornata del Forum di Gubbio, ha animato un dibattito 'notturno' seguito alla proiezione del film 'Viva Zapatero'. Molti applausi in una sala gremita hanno accolto le parole di Sabina Guzzanti, che ha 'sferzato' la categoria: ''Di fronte alla censura avreste dovuto riempire i giornali, non avete fatto nulla''. ''Basta con i giornalisti - ha detto Chiesa - rintanati nelle loro redazioni. Dobbiamo organizzare un movimento politico per la democratizzazione della televisione''. ''Si respira - è l'opinione di Travaglio - un'aria di normalità nell' establishment giornalistico. Noi siamo gli unici a non vedere quello che sta accadendo in Italia, mentre da fuori appare molto chiaro. La nostra è una categoria profondamente divisa. Continuiamo a credere che sia sempre un problema degli altri...''. Ma, secondo Travaglio, ''sono i partiti il vero cancro dell'informazione''. Ne è convinto anche Michele Santoro: ''Quello di Sabina è un film straordinario, ma soprattutto è un monito per il futuro, un monito rivolto a quanti non hanno saputo condurre una battaglia giusta. Bisogna prendere le medicine per sconfiggere il berlusconismo che è in noi. Sto andando a Rimini per partecipare alle primarie. Si dà finalmente la parola agli elettori che vogliono partecipare e continuare ad esprimersi e a sottrarre dal chiuso delle stanze di palazzo e dalle segreterie di partito decisioni che investono soprattutto loro''. Santoro ha ricordato gli atti emanati nelle sedi internazionali che relegano l' Italia agli ultimi posti nelle classifiche europee sulla libertà di stampa. ''Mi auguro - ha proseguito - che nel programma dell' Unione ci sia una presa di distanza netta dei partiti dal sistema radiotelevisivo''. E, riguardo alla sua vicenda, ha riservato una stoccata a Giuseppe Giulietti, che dal palco di Gubbio aveva auspicato il rientro del giornalista in Rai, ma anche l'avanzamento di una nuova generazione. ''Mi auguro che ci sia posto per tutti. Lo spazio c'è, solo che è invaso dai reality. Ognuno di noi deve poter lavorare e i migliori devono emergere. Quando si sbattono fuori Santoro, Biagi, Guzzanti si sbatte fuori il loro pubblico. Questa è la vera ferita. I 40 mila che a gran voce hanno chiesto Raiot non sono stati minimamente ascoltati. Spero che la censura sia cancellata e spero che se dovesse vincere Prodi questa vergogna finisca per sempre''. Il giornalista ha evitato toni vittimistici: ''Non ci cospargiamo il capo di cenere... presto avrete mie notizie''. Sabina Guzzanti, prendendo la parola dopo la proiezione, ha raccontato che sta presentando il suo film città per città: ''C' è sempre un dibattito in assemblee che diventano sempre più anarchiche. Tutti pongono domande, anche i bambini, e spesso si dimostrano più intelligenti dei giornalisti. Una cronista, in un clima drammatico e davanti a problemi gravi, mi ha chiesto dei miei rapporti con la Annunziata... una domanda servile''. Le parole della Guzzanti sono state seguite dall' intervento dell'Usigrai, che ha ricordato le numerose assemblee organizzate sulla vicenda e da quello di Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi, che organizza il Forum. ''E' vero - ha riconosciuto - c'è un clima che non ci piace, ma spesso i giornalisti sono lasciati troppo soli in battaglie che richiederebbero una mobilitazione collettiva''. E ha annunciato da parte del sindacato la volontà di proseguire nell' impegno al fianco della cultura e della satira che ''non possono essere uccise''. E, qualora la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro dei giornalisti non dovesse riprendere, questi temi saranno legati a una delle inevitabili giornate di sciopero. (ANSA)