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Fnsi 14 Nov 2003

Cdr del Carlino denuncia: aumento dei ritmi di lavoro e violazione delle norme nella redazione di Ancona

Cdr del Carlino denuncia: aumento dei ritmi di lavoro e violazione delle norme nella redazione di Ancona

Cdr del Carlino denuncia: aumento dei ritmi di lavoro e violazione delle norme nella redazione di Ancona

Due settimane fa l'azienda, senza avvertire nè concordare alcunchè con il Cdr, ha varato un'operazione di rilancio delle edizioni marchigiane, concentrata in particolare su Ancona, per fronteggiare un trend negativo di vendite che si protrae da qualche tempo. Con l'arrivo ad Ancona del vicedirettore Masini si è proceduto ad una riorganizzazione del lavoro e delle pagine e ad un aumento delle stesse sino ad una media di 23 al giorno e cioè 5 in più rispetto alle 18 previste. Riorganizzazione ed aumento di pagine che ha comportato un aggravio dei carichi di lavoro notevolissimo, che per altro è andato ad incidere su una situazione già al limite dell'accettabile. Il dilatarsi dei tempi di lavoro ha determinato anche la protesta dei poligrafici della sede di Ancona. I colleghi di Ancona hanno risposto all'appello di direttore e vicedirettore, ancora una volta, con impegno e passione, ma hanno anche inviato un documento al cdr nel quale, oltre a chiedere maggiore chiarezza su tempi e modalità del nuovo progetto editoriale, chiedevano l'adeguamento dell'organico della redazione ai nuovi carichi di lavoro, assolutamente insostenibili. Dopo un lungo incontro tra Cdr e azienda, la risposta del rag. Zavatta è stata un secco no, neppure un contratto a termine per un mese, al termine del quale fare un bilancio dello sforzo compiuto. Un no che non si giustifica in alcun modo e che conferma che l'azienda intende continuare a non rispettare accordi e contratto di lavoro, come già sta facendo da tempo. A seguito della decisione dell'azienda, il direttore Mazzuca ha deciso di ridurre di numero 2/3 pagine l'edizione di Ancona. La vicenda di Ancona dimostra come le condizioni di lavoro e i rapporti sindacali nella nostra azienda continuino a peggiorare, al peggio non c'è mai fine. La sua conclusione è doppiamente negativa: da un lato, anche dopo il taglio del direttore, resta comunque un aumento di pagine e quindi dei carichi di lavoro, sia in termini di intensità che di tempo; dall'altro l'azienda ha di fatto affossato un'iniziativa positiva ed interessante che poteva realmente segnare un'inversione di tendenza nell'area diffusionale marchigiana, dimostrando così di non avere un reale interesse a potenziare e migliorare il prodotto e tutto per risparmiare un contratto di un mese. Quale logica può esservi in questo comportamento se non quella di voler continuare a spremere i giornalisti e le loro buste paga, visti anche i buoni risultati che questa linea di condotta ha finora dato in termini di utili e confidando sul fatto che fino ad ora molti colleghi si sono piegati a questa logica? Due giorni fa il Consiglio di amministrazione ha diffuso il rendiconto dei primi nove mesi del 2003 della Poligrafici editoriale. Un bilancio assolutamente positivo. Il margine operativo lordo è stato di 21 milioni, contro i 12,6 del 2002, i ricavi sono aumentati da 221 a 231 milioni. E tutto questo grazie in larga parte alla riduzione del costo del lavoro dell'8,4% sempre rispetto al 2002, pari a 7,1 milioni di euro. In quei soldi ci sono anche i nostri straordinari, le nostre collaborazioni e gli organici bloccati (quando va bene) mentre la foliazione continua a crescere. Tutto questo è stato possibile anche grazie al fatto che un certo numero di colleghi si è prestato ad assecondare le richieste e le continue violazioni dell'azienda. Per fortuna sta crescendo il numero di coloro che si sono accorti che questa linea di condotta non paga, anzi crea i presupposti per un ulteriore e progressivo peggioramento delle cose. Speriamo che tutti lo capiscano, in modo tale che sia possibile tornare al rispetto di norme, accordi e anche della dignità di chi lavora in questo giornale. Il Cdr pertanto critica fortemente la decisione di non proseguire appieno nell'iniziativa di rilancio delle edizioni marchigiane. Allo stesso tempo invita i colleghi di Ancona e di tutte le redazioni a non fare una sola ora di straordinario (invito che, tramite noi, anche il rag. Zavatta rivolge a tutti i giornalisti) e i colleghi forfettizzati a non sforare il monte ore del forfait. Solo così sarà possibile garantire il rispetto del contratto, la qualità del nostro lavoro e della nostra vita. Il Cdr invita anche i colleghi a non smaltire le ferie arretrate, in attesa che la trattativa in sede romana prenda il via e si concluda. Le ferie arretrate sono un'altra arma che abbiamo in mano e sarebbe assurdo disfarsene gratis. Il Cdr del Carlino

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