L’Associazione siciliana della Stampa, a seguito di alcune segnalazioni ricevute, chiede al sindaco di Cefalù di chiarire con urgenza le modalità con cui si è svolta la selezione pubblica, conclusasi alcune settimane fa, per l’assunzione a tempo determinato e parziale di un addetto stampa da inquadrare nell’area funzionari ed EQ. Secondo quanto appreso da questo sindacato, alcuni candidati in possesso dei requisiti previsti dal bando sarebbero stati esclusi dalla prova orale, seconda fase della selezione, sulla base della sola valutazione dei curricula e per «insindacabile giudizio del sindaco». È evidente che una procedura concorsuale indetta da un ente pubblico deve rispettare i principi di imparzialità e di trasparenza amministrativa, e garantire ai partecipanti in possesso dei requisiti la possibilità di sostenere tutte le prove previste. Desta particolare perplessità, inoltre, la scelta di non istituire una commissione esaminatrice e di assegnare la decisione finale al vertice politico-amministrativo dell’ente.
«L'ufficio stampa - evidenzia il segretario provinciale di Assostampa Palermo, Gianluca Caltanissetta - come previsto dalla legge 150 del 2000 all'articolo 9, è un organo istituzionale che ha il compito di assicurare una corretta informazione ai cittadini. Il ruolo dell'addetto stampa non può essere confuso con quello del portavoce, profilo anche questo previsto dalla legge 150/2000 all'art. 7, che riveste invece un carattere fiduciario e può essere, questo sì, scelto direttamente dal vertice politico pro tempore a suo insindacabile giudizio». Il sindacato unitario dei giornalisti invita quindi il sindaco di Cefalù a chiarire quanto prima quali criteri siano stati adottati nella selezione e per quali ragioni alcuni candidati siano stati esclusi dalla prova orale, in modo da assicurare trasparenza e correttezza della procedura. (Da assostampasicilia.it)