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Fnsi 29 Set 2004

Delegazione Ifj al Congresso dell'Associazione Giornalisti della Tunisia

Delegazione Ifj al Congresso dell'Associazione Giornalisti della Tunisia

Delegazione Ifj al Congresso dell'Associazione Giornalisti della Tunisia

Nella prospettiva delle elezioni legislative e presidenziali che si svolgeranno in meno di un mese, la Federazione Internazionale dei giornalisti ha chiamato i giornalisti tunisini a combattere le minacce governative e politiche che gravano sulla libertà di stampa. Il Segretario Generale della FIJ, Aidan White, ha dichiarato ai 400 giornalisti presenti al 22° congresso dell’Associazione dei giornalisti tunisini (AJT) a Tunisi, che la pressione continua del Governo del Presidente Zine El Abidine Ben Ali minaccia la libertà di espressione e i diritti dell’uomo e “danneggia seriamente l’immagine del giornalismo tunisino”. “Dobbiamo inviare un messaggio chiaro a chi ha il potere, ricordando che il giornalismo deve essere esente da tutte le forme di controllo politico”, ha dichiarato White. La FIJ ha inviato in Tunisia una missione, per incontrare i giornalisti tunisini e incoraggiare i cambiamenti nell’AJT. Questa organizzazione è stata sospesa dai dirigenti della FIJ nell’ultimo anno in seguito alla decisione dell’Associazione di attribuire un premio per la libertà di stampa al Presidente Ben Ali. Gli altri membri della missione che fanno parte del Comitato Esecutivo della FIJ sono: Paolo Serventi Longhi, Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana; Khady Cissé, incaricato degli affari internazionali del sindacato senegalese dei giornalisti SYNPICS e Ulrich Rimmel, Vice Presidente dell’Associazione dei giornalisti tedeschi DJV. Nel suo intervento, Aidan White ha accusato i dirigenti politici in Tunisia e altrove di creare un mondo dell’informazione pieno di “disonestà, di inganni e bugie”. I tunisini si recheranno alle urne domenica 24 ottobre. “Dobbiamo ottenere che i media siano autonomi dai governi e dai gruppi politici, e dobbiamo opporci a qualunque ingerenza redazionale”, ha dichiarato. White ha aggiunto che anche i governi più democratici esercitano una pressione anomala sui media, e cita l’esempio della campagna “feroce” del Governo britannico in questo ultimo anno contro la BBC a proposito dei reportage sulla guerra in Iraq. Ugualmente negli Stati Uniti il clima politico ha portato all’autocensura ed ha costretto giornali come il New York Times e il Washington Post a fare le scuse ai lettori per non aver messo in luce le questioni riguardanti l’amministrazione Bush durante il periodo che ha preceduto l’invasione in Iraq. “Le conseguenze dell’autocensura sono terribili e questo è un problema per troppi evidente in Tunisia,” ha dichiarato Aidan White. La missione della FIJ ha incontrato i gruppi dei diritti dell’uomo, dirigenti di media e i leader di un Sindacato di giornalisti creato recentemente. Il rapporto sui risultati della visita sarà presentato alla riunione del Comitato Esecutivo della FIJ il mese prossimo a Bruxelles.

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