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Internazionale 11 Giu 2006

Il dissidente iraniano Akbar Ganji premiato a Mosca: "Tornerò in Iran e sarò imprigionato"

''Io tornero' in Iran e cerchero' di far valere il mio punto di vista critico come ho fatto in passato. Anche se probabilmente saro' imprigionato di nuovo . Ma questo e' il prezzo da pagare per la democrazia e i diritti dell'Uomo''. Lo ha detto il giornalista iraniano Akbar Ganji, che ha ricevuto a Mosca La Plume d'or de la Liberte' dall' Associazione Mondiale degli Editori e che e' atteso a Firenze lunedi' per l'attribuzione della Cittadinanza Onoraria. Il giorno successivo Ganji ricevera' il Gonfalone d'argento del Consiglio Regionale della Toscana

''Io tornero' in Iran e cerchero' di far valere il mio punto di vista critico come ho fatto in passato. Anche se probabilmente saro' imprigionato di nuovo . Ma questo e' il prezzo da pagare per la democrazia e i diritti dell'Uomo''. Lo ha detto il giornalista iraniano Akbar Ganji, che ha ricevuto a Mosca La Plume d'or de la Liberte' dall' Associazione Mondiale degli Editori e che e' atteso a Firenze lunedi' per l'attribuzione della Cittadinanza Onoraria. Il giorno successivo Ganji ricevera' il Gonfalone d'argento del Consiglio Regionale della Toscana

Incarcerato nel 2000 per le sue accuse contro i vertici della Repubblica Islamica per una lunga serie di omicidi politici che hanno falcidiato gli intellettuali dell'opposizione, Ganji e' stato liberato il 18 marzo scorso al termine di un lungo sciopero della fame che lo aveva portato a un passo dalla morte. Ganji promuove una ''resistenza pacifica e civica'' che porti il proprio Paese alla conquista della ''piena democrazia''. Critica il modello irakeno dell'esportazione della democrazia. ''L'esempio radicale di Akbar Ganji - dichiara Stefano Marcelli presidente di Information Safety and Freedom, l'associazione che ha lanciato in Italia la campagna per la liberazione di Ganji e che lo accompagnera' in questa sua visita in Italia - ricorda a tutti noi il ruolo civico che il giornalismo porta nella propria stessa identita': non c'e' democrazia senza libera informazione''. E aggiunge: ''Con Ganji viene dal Medio Oriente la proposta di un confronto sui temi dei diritti umani e delle liberta' individuali che si contrappone alla logica dello scontro fra civilta' e dell'uso della forza come strumento di diffusione della democrazia che il mondo della cultura non puo' non riconoscere come proprio terreno specifico di azione''. A Mosca Akbar Ganji ha anche parlato della funzione rivoluzionaria di internet: ''La rivoluzione delle comunicazioni rende impossibile la dittatura''. E ha richiamato i giornalisti al loro dovere di controllo del potere: ''Oggi il ruolo dei media e' soprattutto quello di far luce sulle case buie (dark houses) della politica rendendo pubbliche e trasparenti le decisioni che vi vengono prese''. Nel corso dei tre giorni toscani Ganji visitera' anche il Comune di Siena, che lo scorso anno gli assegno' con ISF il Premio Internazionale per la Liberta' di Informazione e quello di Prato che aderi' alla campagna e mercoledi' terra' una lezione presso il Master Multimedia dell'Universita' degli Studi e della Rai di Firenze dove sara' salutato dalla FNSI e dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti. (ANSA)

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