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Fnsi 08 Gen 2004

Il Nuovo.it violazioni contrattuali a raffica. Incontro tra il Cdr, Assostampa di Roma e Milano con la Fnsi

Il Nuovo.it violazioni contrattuali a raffica. Incontro tra il Cdr, Assostampa di Roma e Milano con la Fnsi

Il Nuovo.it violazioni contrattuali a raffica. Incontro tra il Cdr, Assostampa di Roma e Milano con la Fnsi

La Federazione nazionale della Stampa italiana, l’Associazione lombarda dei giornalisti e l’Associazione stampa romana comunicano: “Il Nuovo.it” sta attraversando il periodo più nero della sua storia. Per questo motivo si sono incontrati il Cdr del quotidiano, i rappresentanti delle Associazioni regionali di stampa di Roma e di Milano e i rappresentanti della Federazione nazionale della Stampa italiana per esaminare la situazione del giornale on line che impiega oltre trenta giornalisti. La Banca Popolare di Lodi, che lo ha di fatto rilevato attraverso una complessa catena di scatole societarie dalla precedente proprietà che faceva capo a Luigi Crespi, non ha in alcun modo risposto alle sollecitazioni della redazione e del Sindacato che la invitavano a rispettare i contratti in essere, a tutelare il patrimonio professionale e occupazionale del giornale, a chiarire il progetto industriale ed editoriale. I giornalisti de “Il Nuovo.it” sono stati progressivamente privati dei mezzi di lavoro, degli archivi fotografici e giornalistici, degli strumenti tecnici per la pubblicazione on line, del supporto di numerosi collaboratori. L’organico, nonostante l’accordo sindacale, è stato tagliato; la sede romana è stata chiusa senza formale comunicazione alle organizzazioni sindacali dei giornalisti. Il Direttore dimissionario, l’ultimo di una lunga serie, non è stato sostituito. Inoltre, le voci sempre più insistenti di una possibile messa in liquidazione delle società che detengono la proprietà de “Il Nuovo.it” destano preoccupazione perché metterebbero in discussione il futuro della testata on line. Il Sindacato dei giornalisti sta infine valutando con le proprie strutture legali quali interventi attuare, anche sugli organismi giudiziari e di controllo per far luce su operazioni finanziarie ed esposizioni di parecchie decine di milioni di euro che coinvolgerebbero la vecchia proprietà e le società che fanno capo alla Banca Popolare di Lodi”.

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