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Minacce 07 Mag 2015

Intimidazioni a giornalisti, altri 2 casi in pochi giorni a Guidonia Montecelio e Reggio Calabria

All'indomani dell'eclatante caso che ha visto protagonista Sandro Ruotolo, costretto sotto scorta per le minacce di morte rivoltegli dal carcere dal boss della camorra Michele Zagaria, vengono alla ribalta due nuovi episodi di intimidazione a giornalisti in provincia di Roma e a Reggio Calabria.

All'indomani dell'eclatante caso che ha visto protagonista Sandro Ruotolo, costretto sotto scorta per le minacce di morte rivoltegli dal carcere dal boss della camorra Michele Zagaria, vengono alla ribalta due nuovi episodi di intimidazione a giornalisti in provincia di Roma e a Reggio Calabria.

Nel primo caso nel mirino è finita la giornalista Elisabetta Aniballi, 49 anni, addetta stampa del sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis, e coordinatrice del periodico freepress “Il Municipale” diretto da Raffaele Giordanelli.
"Due sconosciuti - riporta il sito Giornalistitalia - hanno lanciato contro l’auto della giornalista parcheggiata davanti al Comune di Guidonia, in via Leonardo da Vinci, un rudimentale ordigno esplosivo che ha infranto il parabrezza e danneggiato il cofano ed altre parti della carrozzeria. Un botto assordante che ha fatto tremare non solo i vetri del palazzo del Comune, ma anche quelli di tutti gli edifici della zona".
Aniballi ha riferito ai Carabinieri di non aver mai subito intimidazioni o minacce, né di aver avuto liti o problemi di natura personale che possano essere collegati all’episodio. L’attenzione degli investigatori si concentra, a questo punto, sull’attività della giornalista, con particolare riferimento ai servizi pubblicati sul quindicinale “Il Municipale”, il giornale dell’Amministrazione Comunale.
Nel 2009, la giornalista, da componente in carica del Comitato di redazione del quotidiano del Gruppo Ciarrapico “Nuovo Molise” (che tra le varie edizioni annoverava anche il “Nuovo Guidonia”), era stata licenziata in tronco, assieme alla collega Antonietta Ruoto, senza valido motivo in spregio alle più elementari norme sindacali. Un episodio che la Federazione Nazionale della Stampa non aveva esitato a definire di autentico “killeraggio”, come ricordano Carlo Parisi, Giuseppe Di Pietro ed Enrico Cocciulillo della Giunta esecutiva Fnsi che, esprimendo “piena e totale solidarietà – scrivono – alla collega Elisabetta Aniballi, al direttore Raffaele Giordanelli ed all’Amministrazione comunale di Guidonia Montecelio, auspicano che le indagini portino al più presto all’identificazione dei responsabili a testimonianza che episodi di questo genere non possano rimanere, come purtroppo spesso accade, impuniti”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Sindacato cronisti romani, al quale “sembra incomprensibile un attentato di tale gravità, ma il fatto è  - si legge in una nota del gruppo capitolino - che la giornalista romana Elisabetta Aniballi ha visto quasi saltare in aria la sua auto davanti al Comune di Guidonia per un ordigno lanciato da due uomini in moto, poi riusciti a fuggire”. I cronisti romani, con in testa il presidente Fabio Morabito, sono vicini alla collega “con la più forte solidarietà, ma anche con la preoccupazione di un atto che appare come un’intimidazione inaccettabile”.
“Si parla di trasparenza degli atti amministrativi, ma che trasparenza c’è se non c’è un giornalista che li racconta”, dice Elisabetta Aniballi, spiegando con un entusiasmo il suo progetto. “Che sia questo – concludono i cronisti romani – l’obiettivo dell’intimidazione appare tanto credibile che i carabinieri hanno sequestrato gli ultimi quattro numeri della rivista per cercare indizi e ragioni dell’attentato”.
L'altro caso è andato in scena - qualche giorno addietro - a Reggio Calabria, dove un violentissimo incendio ha distrutto auto e casa del giornalista sportivo Lorenzo Vitto (in foto), 58 anni, collaboratore del quotidiano La Gazzetta dello Sport e della testata on line Calcio Web.
"Per cause all’esame dei periti dei Vigili del Fuoco e degli investigatori della Squadra Mobile della Polizia di Stato - scrive ancora giornalistitalia.it - l’incendio si è sviluppato nell’autovettura Opel Agila che il giornalista aveva parcheggiato davanti alla propria abitazione. In pochi minuti le fiamme hanno provocato l’esplosione del serbatoio dell’auto, che ha investito la vetrata d’ingresso della palazzina di due piani di proprietà del giornalista. Nell’androne era parcheggiato anche lo scooter del giornalista, il cui serbatoio è a sua volta esploso innescando la reazione a catena che, nel volgere di pochi istanti, dalla tromba delle scale ha raggiunto i piani soprastanti, devastandoli".
Fortuna ha voluto che all’interno e davanti all’edificio non ci fosse nessuno, pertanto non si sono registrati danni alle persone, ma il bilancio dei danni è ingentissimo.
Come a tutte le giornaliste e i giornalisti coinvolti in analoghe vicende, ai colleghi Vitto e Aniballi la Federazione nazionale della stampa esprime solidarietà e vicinanza, auspicando che le forze dell'ordine facciano presto chiarezza su tali vili gesti, individuando i responsabili e tutelando l'incolumità dei giornalisti e il loro diritto-dovere di svolgere senza condizionamenti il lavoro che amano.

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