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Internazionale 22 Feb 2006

Iraq, il Pentagono difende e conferma prassi notizie “pilotate”

(Astro9colonne) - New York, 22 feb - Il segretario alla Difesa statunitense Donald Rumsfeld è tornato ieri a parlare delle notizie “pilotate” diffuse in Iraq, affermando di aver “esposto in maniera errata” alcune novità.

(Astro9colonne) - New York, 22 feb - Il segretario alla Difesa statunitense Donald Rumsfeld è tornato ieri a parlare delle notizie “pilotate” diffuse in Iraq, affermando di aver “esposto in maniera errata” alcune novità.

La sua precisazione riguarda una dichiarazione rilasciata la scorsa settimana, quando il segretario Usa alla Difesa disse che l’esercito statunitense aveva “smesso di pagare” i quotidiani iracheni allo scopo di far pubblicare articoli pro-America. Rumsfeld ha detto ieri, nel corso di una riunione al Pentagono, di essersi sbagliato: “Ho esposto male i fatti”. Il portavoce Bryan Whitman ha poi in effetti precisato che l’esercito statunitense “continua ad accordarsi con la stampa irachena per la diffusione di articoli positivi, nonostante sul caso sia aperta un’inchiesta militare”. L’indagine è stata disposta lo scorso dicembre, dopo che lo stesso esercito americano confermò le indiscrezioni relative al coinvolgimento statunitense in una campagna d’informazione pilotata, messa in atto allo scopo di divulgare in Iraq notizie “positive” (talvolta vere, talvolta false) sulla missione Usa, con il compiacente appoggio di giornali iracheni, pagati allo scopo. Le notizie venivano create direttamente da militari statunitensi, venivano poi tradotte dall’inglese all’arabo e pubblicate su alcuni quotidiani locali. L’esercito Usa aveva difeso questa pratica sostenendo che fosse “importante arginare la disinformazione diffusa dalla resistenza irachena”. Ora arriva la conferma che la prassi del finanziamento ai giornali amici o comunque “disponibili” non è stata interrotta.

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