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Internazionale 24 Ott 2006

La libertà di stampa secondo Rsf (Reporters sans frontières): Italia al 40° posto dopo Bolivia, Benin e Ghana

Bruxelles, 24 ottobre - L'Italia è al quarantesimo posto nella classifica dei paesi in cui c'è maggior libertà di stampa. È il dato non troppo consolante contenuto nel Quinto rapporto mondiale 2006 pubblicato oggi da Reporter senza frontiere (Rsf), anche se almeno si registra un leggero miglioramento (due posizioni) rispetto al rapporto 2005.

Bruxelles, 24 ottobre - L'Italia è al quarantesimo posto nella classifica dei paesi in cui c'è maggior libertà di stampa. È il dato non troppo consolante contenuto nel Quinto rapporto mondiale 2006 pubblicato oggi da Reporter senza frontiere (Rsf), anche se almeno si registra un leggero miglioramento (due posizioni) rispetto al rapporto 2005.

Resta il fatto che, in una classifica che conta 168 paesi, in posizione più elevata del nostro paese troviamo stati come la Bolivia (16), il Benin (23), il Ghana (34), o la Namibia (26). Per Rsf questi paesi, ''anche se molto poveri, si mostrano particolarmente rispettosi della libertà' di espressione''. Anche la Bosnia-Erzegovina (19) continua a salire comportandosi meglio di altri paesi dell'Unione Europea come Grecia (32) e Germania (23) o Spagna (41). In testa alla classifica sono Finlandia (primo posto), Irlanda (secondo posto), Islanda (terzo posto),: ''in questi paesi - si legge nel rapporto - non è stato registrato alcun caso di censura né di minaccia o intimidazione ai danni dei giornalisti''. La Danimarca invece perde il primo posto della classifica dopo la vicenda della caricature di Maometto scoppiata nell'autunno scorso scendendo al 20° posto della classifica. In questo paese ''per la prima volta, alcuni giornalisti sono stati messi sotto protezione della polizia perché minacciati per il loro lavoro''. La Francia perde cinque, raggiungendo il 35° posto. Secondo Rsf la causa è da ricercare nella ''moltiplicazione delle persecuzioni nei media e del numero di giornalisti indagati''. In netto peggioramento sono gli Usa, che scivolano dal 44° al 53° posto, ritrovandosi in compagna di paesi come il Botswana, la Croazia o le Isole Tonga. E dire che nel primo rapporto stilato da Rsf, era il 2002, gli Stati Uniti erano al diciassettesimo posto. 'L'atmosfera tra la stampa e l' amministrazione di Bush si è nettamente deteriorata - scrive Reporter senza frontiere - dopo che quest'ultima, facendo appello alla sicurezza nazionale, sospetta tutti i giornalisti che mettono in discussione la sua 'guerra anti-terrorista'''. La Russia è scesa al 147° posto, con una perdita di 9 posizioni rispetto al rapporto precedente. Secondo Rsf Mosca, ''che soffre di una mancanza basilare di democrazia, continua lentamente ma progressivamente a smantellare i media liberi, con i gruppi industriali vicini al presidente Vladimir Putin che rastrellano quasi tutti le testate indipendenti''. Scendendo ancora lungo la classifica troviamo Iran, Siria, Sri Lanka, Nepal, Arabia Saudita, con l'aggiunta del Libano che, in cinque anni è sceso dal 56° al 107° posto. Ma a contendersi il primato per minor libertà' di stampa e di espressione nel 2006 sono la Corea del Nord (al 168mo e ultimo posto), il Turkmenistan (167) e l'Eritrea (166), definiti da Rsf ''il trio infernale della libertà di stampa''. ''Sfortunatamente non cambia niente tra i peggiori predatori delle libertà' nel mondo'', commenta l' organizzazione, parlando dei tre paesi. (ADNKRONOS)

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